Nel mese di febbraio i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rieti hanno intensificato i controlli sulla filiera delle utilizzazioni boschive in atto sul territorio di competenza, tesi ad accertare il regolare svolgimento dell’attività anche in relazione alle autorizzazioni e alla buone norme selvicolturali da rispettare.
In agro del Comune di Belmonte in Sabina è stato accertato che due tagliatori della provincia di Rieti avevano abbattuto alberi da un bosco cedue di latifoglie ricavandone un quantitativo di legna stimato in circa 800 quintali il tutto senza il benestare del proprietario del bosco medesimo. Tutta la massa legnosa è stata posta sotto sequestro da parte dei militari.
In agro del Comune di Rieti è stato invece accertato, dopo una serie di approfonditi controlli relativamente ad un P.G.A.F. (Piano Gestione Assestamento Forestale), che su un bosco di alto fusto di specie quercine, di proprietà della Regione Lazio, una ditta originaria della provincia di L’Aquila aveva abbattuto e allestito un quantitativo di legname stimabile in oltre 3.800 quintali. Anche in questo caso i Carabinieri della Specialità Forestale hanno posto sotto sequestro sia la legna che la superficie boscata di circa 25.000 metri quadrati.
Per quanto sopra i militari hanno provveduto a deferire alla Procura della Repubblica di Rieti quattro persone ritenute a pieno titolo coinvolte nei fatti (due in relazione a quanto accertato nel Comune di Belmonte in Sabina e due per quanto attiene al Comune di Rieti).
I controlli sulla filiera delle utilizzazioni boschive, che rappresentano un settore importante dell’economia locale, restano uno degli obiettivi perseguiti dalla specialità Forestale dell’Arma dei Carabinieri, con riflessi positivi sugli aspetti paesaggistici e naturalistici, ma anche riguardo il dissesto idrogeologico considerando che il bosco è il primo presidio di tutela delle pendici montane.