GUNNELLA: IL MANCATO RINNOVO DEL FINANZIAMENTO REGIONALE METTE A RISCHIO LE TERAPIE PER 322 BAMBINI

CISL Rieti

Il segretario generale Cisl Fp e sanità Rieti Stefania Gunnella esprime preoccupazione per il mancato rinnovo del finanziamento regionale (delibera 533 del 20 luglio 2009) che vede coinvolti 322 bambini affetti da gravi patologie dell’età evolutiva.

La scadenza del finanziamento, 550 mila euro da erogare nel triennio 2009-2011 e il mancato rinnovo, oltre a causare l’interruzione delle terapie, con il conseguente blocco della presa in carico dei bambini (cosa peraltro gravissima in alcuni casi), sta compromettendo l’attività del centro reatino Riah di piazza Bachelet.

L’unica struttura operante nel comune di Rieti e in gran parte della provincia, a fronte di un numero di utenti in costante crescita.  La situazione è talmente grave che la proprietà della struttura, nei giorni scorsi, ha inviato ventidue lettere di licenziamento a diciotto tecnici sanitari e quattro amministrativi. 

“I 322 bambini –ricorda il segretario generale- che dallo scorso 31 maggio hanno dovuto interrompere le cure, sono affetti da patologie invalidanti che, senza continuità assistenziale, rischiano di degenerare. L’unica possibilità, per uscire dalla condizione di disagio e sofferenza a cui sono costretti, consistente proprio nella possibilità di curarsi senza alcuna interruzione, come viceversa è accaduto (e non soltanto in questa circostanza).

Cosa dire poi, della situazione di estremo disagio vissuta dai genitori dei 322 bambini, all’indomani della notizia dell’interruzione del finanziamento?  Legittima la rabbia, mista ad incredulità per quanto sta accadendo.

Il segretario generale Cisl Fp e sanità Stefania Gunnella, nel ribadire pieno sostegno ai familiari dei bambini e alla dirigenza del centro Riah e nell’auspicare un’immediata risoluzione della controversia, chiede alle Istituzioni locali tutte e ai consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione di farsi carico della grave situazione venutasi a creare senza indugi. Per il bene dei bambini in attesa e per le sorti lavorative dei 22 operatori sanitari licenziati.