Oltre ad essere il sale della democrazia, la critica è anche un utile strumento per segnalare errori e correggere storture, soprattutto nell’ambito della pubblica amministrazione. Ma quando essa cede al pregiudizio, allora perde del tutto la sua funzione sociale per scadere in polemica senza costrutto.
E’ il caso delle censure mediatiche che hanno riguardato negli ultimi tempi
Naturalmente, è possibile che in talune, isolate circostanze gli incarichi d’istituto non siano stati svolti in maniera impeccabile, ma è comunque da evitare l’errore di gettare indistintamente la croce addosso a tutti coloro che vestono quell’uniforme. Anche perché, spesso, le critiche si riferiscono ad episodi circoscritti e per di più citati al di fuori di contesti che potrebbero offrirne una lettura differente.
Tutto questo per dire che il lavoro dei Vigili Urbani di Rieti è svolto con professionalità e senso del dovere, in una condizione di carenza degli organici che le assunzioni a tempo determinato non possono colmare in maniera adeguata.
Nel regolamento comunale di organizzazione del Corpo è scritto che
Se affrontato con animo sereno, ci si accorgerà allora che l’operato dei Vigili Urbani è spesso liquidato attraverso stereotipi e giudizi avventati. E’ difficile altrimenti conciliare le rimostranze per le multe elevate ai motorini degli studenti con quelle per la contravvenzione non fatta a una macchina parcheggiata al di fuori degli spazi consentiti. Così come è difficile invocare un maggior presidio ai varchi di accesso al centro storico e contemporaneamente protestare quando vengono comminate sanzioni a chi transita in ztl senza averne diritto o quando vengono piazzati gli autovelox o si punisce chi parla al cellulare durante la guida.
La questione, in realtà, è ben più ampia e travalica i limiti del codice della strada, chiamando in causa lo scarso senso civico di cui abbiamo purtroppo manifestazioni sempre più ampie e diffuse.
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