Riportiamo integralmente il comunicato stampa de “I Grilli Parlanti di Rieti” sugli incendi nel reatino, pubblicato sul social Facebook.
“CI MERITAVAMO TUTTO QUESTO? Non siamo intervenuti prima perché censurare l’operato o meglio, il non operato di chi è preposto alla prevenzione e lotta agli incendi, e cioè la Regione Lazio, avrebbe significato alimentare il caos in un momento così delicato come le operazioni di spegnimento.
Ma oggi, a distanza di 10 giorni dagli incendi più devastanti, che ancora non sono stati sconfitti, sentiamo il dovere civico e politico di intervenire su questa tragedia che metterà in difficoltà sia l’ecosistema e l’equilibrio idrogeologico che le attività lavorative del territorio reatino.
Superfluo fare l’elenco dei patrimoni boschivi “andati in fumo” che tutti conosciamo, per l’ampia condivisione data sui social network, quali ad esempio il Monte Giano e Antrodoco, Cittareale, Accumoli, Amatrice, Poggio Bustone, Monte Izzo e Sant’Elia, Offeio, Colle di Tora ecc., diversi dei quali anche oggi hanno ripreso a bruciare, patrimoni che sono di tutti noi, che appartengono all’ambiente, alla storia, al turismo, alla coltura e alla cultura dei popoli autoctoni.
La Legge quadro 21 novembre 2000, n. 353, “Legge-quadro in materia di incendi boschivi” assegna il ruolo principale alla Regione, nel nostro caso la Regione Lazio, da cui ci saremmo aspettati almeno un Consiglio straordinario, che non c’è stato, eppure la situazione lo imponeva, ma evidentemente le ferie per i politici sono più importanti delle catastrofi.
Di come si è intervenuti dovrebbe dare spiegazioni Carmelo Tulumello, Direttore Agenzia Protezione Civile Regione Lazio, (ex Candidato Sindaco PD a Fara Sabina), che i reatini ricordano per la grande idea della “Telecamera autovelox ” di Ornaro.
Tulumello il 10 Luglio scorso dichiarava “Per questa campagna Aib la Regione Lazio ha portato a 10 elicotteri la propria flotta regionale e interviene giornalmente con centinaia di volontari e decine di mezzi delle associazioni che stanno dando un contributo determinante in una stagione particolarmente impegnativa.”
I fatti però non appaiono confortare la dichiarazione, e oltretutto compete alla Regione coordinare anche tutti gli altri strumenti, persone e mezzi di altri Enti o Dipartimenti, comprese le flotte aeree gestite dai privati, flotte che in diversi casi sono di proprietà pubblica. Compete alla Regione la parte più delicata, la prevenzione, l’addestramento del personale e dei volontari.
Ma in cosa è consistita la PREVENZIONE dagli incendi nei nostri territori?
Nel DOCUMENTO OPERATIVO PER LE ATTIVITA’ ANTINCENDIO BOSCHIVO (AIB) ANNO 2017 curato dallo stesso Direttore Tulumello è descritta molto bene tutta l’organizzazione, le statistiche, i compiti, ma la prima cosa che balza agli occhi è che Rieti, che ha avuto all’incirca lo stesso numero di Viterbo di incendi e di superfici boschive interessate nel quinquennio precedente, ha visto assegnarsi mezzi e altri strumenti in quantità del 30% rispetto a quelli assegnati a Viterbo. Perché?
Si potrebbero fare tante altre osservazioni, ma quello che conta è il risultato, e quale è stato il risultato? Abbiamo Assessori e Consiglieri reatini del PD che siedono alla Regione Lazio, al Governo della stessa, ma forse non vengono presi in considerazione?
Una Regione Lazio a governo PD guidato da Zingaretti che dovrà spiegare perché le cose sono andate così, con quali criteri sono stati redatti i piani di prevenzione e lotta agli incendi. Tutti abbiamo visto che i mezzi aerei intervenivano a singhiozzo prolungando i tempi di spegnimento, perché?
E sempre Tulumello (155.000 euro/anno oltre oneri) dichiarava lo scorso 10 Luglio che i DOS (direttori spegnimento incendi) sono passati da 100 a 14…. perché l’anno scorso erano messi a disposizione dal Corpo Forestale, e adesso… che fine hanno fatto? Perché non sono stati reintegrati?
Chi meglio di loro conosce il territorio e le tipologie boschive, il livello di vulnerabilità?
Intanto il Ministro Madia (sempre nominata dal PD) continua a bearsi di una Schiforma che ha cancellato il Corpo Forestale smembrandolo e demansionandone le figure tecnico/professionali dedicate alla lotta agli incendi, con intoppi burocratici che continuano a tenere a terra numerosi mezzi antincendio precedentemente in uso al C.F.S., oltre che i Forestali stessi.
Una Riforma che fa acqua da tutte le parti e non a caso il TAR dell’Abruzzo ha dato ragione ad un Forestale di Amatrice, Vincenzo Cesetti, accogliendone il ricorso avverso il trasferimento all’Arma dei Carabinieri e sottoponendo alla Corte Costituzionale i diversi profili di incostituzionalità rilevati nella riforma Madia.
Noi dobbiamo restare a guardare, perché offrirsi volontari senza avere la giusta preparazione significa solo essere di ostacolo ai soccorsi, ma chi è ben pagato per prevenire e risolvere queste problematiche è bene che dimostri con i fatti le proprie capacità in tema di Protezione Civile, e certamente non alludiamo ai poveri VVF che rischiano la vita ogni giorno senza neanche un degno riconoscimento economico, né agli ex Forestali ormai (al momento) demansionati e anch’essi ridotti a spettatori.
Il Governo centrale e quello Regionale sono a guida Partito Democratico, e neanche hanno l’attenuante di indirizzi politici diversi…. e allora poniamo nuovamente la domanda iniziale: CI MERITAVAMO TUTTO QUESTO?”
Grilli Parlanti Rieti