Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina ha ospitato un evento esclusivo, svoltosi sabato 29 marzo, che ha coinvolto cittadini, appassionati di storia e archeologia ed esperti del settore. L’evento, organizzato e promosso dalla Pro Loco di Fara in Sabina APS in collaborazione con il Comune, ha registrato una straordinaria partecipazione. L’iniziativa è stata particolarmente importante per il museo e per la città, in quanto è stata dedicata al primo anniversario della sala che ospita il prezioso corredo della Tomba XI della necropoli di Colle del Forno, insieme al suo reperto più celebre: il Carro di Eretum. Questo incontro speciale, che ha offerto a tutti i presenti l’opportunità di approfondire la conoscenza di una delle pagine più travagliate, affascinanti e avventurose della storia dell’archeologia, è stato reso possibile soprattutto grazie alla presenza della dott.ssa archeologa Paola Santoro, dirigente emerito del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed ex dirigente dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico a Montelibretti, nonché allieva del grande etruscologo Massimo Pallottino.
Per omaggiare questo primo anniversario, i presenti infatti hanno assistito a una visita speciale guidata direttamente dalla dott.ssa archeologa Paola Santoro che, grazie alla sua maestria e alla preziosa spiegazione, ha saputo intrecciato cultura, storia ed emozioni.
Dopodiché, l’evento è proseguito con l’intervento del colonnello Diego Polio, comandante del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma che, tra aneddoti storici, approfondimenti e curiosità riguardanti il recupero del Carro di Eretum, ha fatto luce sull’importanza del lavoro svolto dal reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri: “Ci teniamo ad aumentare la sensibilità dei cittadini – spiega il colonnello Polio – nei confronti della protezione dei beni culturali, perché l’Italia è stata definita una super potenza culturale. Il nostro Comando inoltre è inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero della Cultura, proprio perché è fondamentale lavorare in sinergia con storici dell’arte, archeologi e studiosi. La singolare storia del Carro di Eretum poi – continua con entusiasmo – dimostra perfettamente l’importanza del lavoro di squadra, soprattutto perché in questi casi i reperti rubati in Italia vengono mandati quasi sempre all’estero. Il resto del mondo infatti è pieno di reperti italiani e per riportarli qui, come successo con il corredo della Tomba XI di Colle del Forno rintracciato al Museo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, bisogna eseguire passi precisi e scambi tattici”.
L’evento, che ha inoltre visto la partecipazione di Fabio Bertini, assessore Comune di Fara in Sabina, Paola Trambusti, consigliera comunale con delega al museo, Emanuele Brucchietti, archeologo, Renzo Simonetti, ex responsabile CNR – Area RM 1 e Alessandro Donati, presidente Consorzio Sabina DOP, si è concluso con un gustoso aperitivo a base di eccellenze locali.
Il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina, lo scorso 16 marzo 2024, ha accolto il reperto che non solo rappresenta un patrimonio inestimabile per la Sabina, ma simboleggia anche il frutto di un recupero (seguito da un’operazione di cura e restauro) reso possibile dal lavoro sinergico tra il Comune di Fara in Sabina, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti, nonché grazie all’apporto tecnico-scientifico di professionisti vari.