Gli studenti occupano l'Itis Rosatelli

Questa mattina sull’onda delle proteste studentesche reatine si è inserita l’occupazione dell’Istituto ITIS C. Rosatelli.
Una delle cause principali è rappresentata dall’impossibilità di usufruire dei laboratori -necessari all’interno di un istituto tecnico e industriale – e dalla scarsità del materiale didattico. Le lavagne elettroniche sono utilizzate incompetentemente e in modo inadeguato.
E’ inoltre chiamata in causa la dirigenza scolastica per quanto concerne l’organizzazione dell’orario scolastico e per quanto riguarda la stesura, completamente errata, dei testi nel nuovo progetto attuato nella scuola “Book in progress”.
Le strutture scolastiche sono fatiscenti in particolare a causa delle infiltrazioni di acqua; i problemi di edilizia scolastica gravano sull’edificio e mettono a rischio l’incolumità degli studenti.
A ciò si aggiunge la mancata comunicazione sia all’interno della scuola, sia tra componente alunni e classe dirigente reatina.
E’ dunque impossibile, in tali condizioni, ricevere una formazione scolastica in modo adeguato e completo.
Viene poi richiesto che i computer del laboratorio di informatica, dati al carcere di Rieti, possano essere riacquisiti in qualunque momento la componente didattica lo ritenga opportuno e che ciò non venga più impedito a causa di ostruzioni burocratiche.
Un’ulteriore questione che urge trattare è quella degli studenti pendolari: è indispensabile che la procedura delle entrate e uscite anticipate rimanga la stessa degli anni passati. Il prolungamento degli orari scolastici e i rientri pomeridiani, dovuti al ritardo dell’inizio dell’anno scolastico, se supportato dalla componente didattica, studentesca e genitoriale possono essere aboliti.
Perciò, affinché possa essere trovata una risoluzione al più presto, è sollecitata una maggiore comunicazione con le autorità scolastiche e cittadine. La responsabilità è specialmente della Provincia, la quale ha il dovere di sopperire a tali mancanze e di ascoltare le istanze degli studenti, ma che si dimostra istituzionalmente assente.
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