“L’indifferenza è ciò che ha permesso gli orrori della Shoah”: il tema della “Giornata della Memoria” sul quale hanno riflettuto gli studenti dell’EPN Rieti. Nella mattina del 28 gennaio nell’accogliente sala consiliare della provincia di Rieti si è tenuto un importante incontro con gli studenti del Liceo Statale “Elena Principessa di Napoli” (EPN) per celebrare la “Giornata della Memoria“, con il coinvolgimento di due relatori d’eccezione, l’avvocato Gabriella Y. Franzone e la dottoressa Silvia H. Antinucci, dell’Archivio storico della comunità ebraica di Roma.
Dopo le parole di benvenuto e ringraziamento del Dirigente Scolastico, prof. ssa Gerardina Volpe, la stessa ha sottolineato la responsabilità di cui tutti siamo portatori, e in particolare i giovani, quella di “dover passare il testimone alle nuove generazioni per mantenere viva la memoria degli orrori della Shoah”. La dott.ssa Giovanna Palomba, assessore ai Servizi Sociali del comune di Rieti, ha ulteriormente esortato gli alunni presenti a tendere la mano verso coloro che si trovano in difficoltà e di vedere nel prossimo se stessi. L’esibizione del Liceo Musicale nella “Ninna Nanna” di Elie Wiesel ha preparato tutti gli intervenuti alla visione del coinvolgente video proiettato nella sala, relativo all’esperienza del viaggio della memoria a cui l’Istituto ha partecipato nel 2017, incontrando e conoscendo personalmente alcuni sopravvissuti ai lager nazisti. Shlomo Venezia, ad esempio, che si occupava di svuotare le camere a gas dai cadaveri, Pietro Terracina, che ha raccontato il suo ultimo saluto alla madre, Sami Mondiano, che ha ricordato come quel maledetto numero B7456 gli abbia tolto la dignità, o ancora Andra e Liliana Bucci, scampate agli orrori del lager a causa di una svista dell’ “angelo della morte”, Mengele, che le ha scambiate per gemelle.
L’avvocato Franzone nel suo intervento ha approfondito sia il tema dell’indifferenza, indicandola come una delle principali cause dell’Olocausto, che esaltato le figure dei cosiddetti “Giusti”, ovvero coloro che non sono stati indifferenti di fonte al male, rischiando la propria vita per salvare alcune persone dalla deportazione e dalla morte certa. L’avvocato ha narrato dei casi di Giusti poco conosciuti, come un lattaio romano Francesco Nardecchia, il quale ha strappato dalle mani di una SS due bambine ebree, facendo finta che fossero sue figlie. La dottoressa Antinucci ha invece prima ricordato, riferendosi al genocidio armeno del 1915, che i terribili eventi che hanno riguardato gli ebrei, sono purtroppo molto più comuni di quanto sembri, e poi ha spiegato i motivi per cui gli ebrei non si sono ribellati, una domanda che in molti si pongono. Tante le incertezze di quei momenti, nessuno sapeva precisamente cosa stesse accadendo, basta ricordare che alle famiglie ebree, prima della deportazione, venivano fatte prendere le chiavi di casa, illudendole che sarebbero tornate alle proprie abitazioni.
Poesie e testi dedicati alla Shoah, all’indifferenza mostrata da tanti in quel terribile periodo, alle testimonianze dei sopravvissuti, lette dagli alunni del Liceo delle Scienze Umane, del Liceo Linguistico e del Liceo Economico-Sociale, unitamente ai brani musicali eseguiti dagli allievi del Liceo Musicale, hanno arricchito l’intero evento commemorativo apprezzato da tutti i presenti.
A cura di Reporter a Scuola
Articolo: Giuseppina Cerri e Lorenzo Esposito
Foto: Carola Ciccomartino