“La federazione reatina del Fronte della Gioventù Comunista, congiuntamente a quella del Partito Comunista, esprimono profonda preoccupazione per le condizioni in cui versano le scuole della nostra città sia a livello infrastrutturale sia per quanto riguarda l’offerta formativa.
Vorremo porre all’attenzione dei cittadini, degli studenti e delle loro famiglie un paio di esempi che sono l’emblema dello stato in cui versa la scuola reatina.
Al Liceo Classico Marco Terenzio Varrone (nella foto) è imposto alle famiglie un contributo “volontario” che in realtà è obbligatorio; gli studenti sono costretti a pagare una certa somma di denaro alla scuola altrimenti rischiano di non avere un bagaglio formativo del tutto completo: coloro che non vogliono pagare tale contributo o semplicemente non sono nelle condizioni di farlo, subiscono velate minacce di non partecipare a gite, viaggi d’istruzione, laboratori e altri ampliamenti dell’offerta formativa.
E’ notizia di pochi giorni fa quanto successo all’Istituto Magistrale Elena Principessa di Napoli dove la succursale di palazzo Sacchetti Sassetti è stata resa inagibile dalla caduta di un contro-soffitto insieme al quale è caduta anche la fiducia che gli studenti ripongono nella propria scuola; da tempo gli iscritti del pedagogico combattono attraverso scioperi ed altre forme di protesta per avere un’unica sede e non essere divisi tra gli istituti della città.
Le scuole di Rieti, negli anni, hanno subito un progressivo peggioramento anche a causa delle politiche governative degli ultimi decenni, fatte di continui tagli all’istruzione, che stanno contribuendo alla nascita di una vera e propria scuola di classe dove i più ricchi potranno avere l’istruzione migliore mentre i più poveri verranno continuamente penalizzati.
Auspichiamo che gli studenti aprano gli occhi e aderiscano alle iniziative ed alle battaglie che il Fronte della Gioventù Comunista porta avanti da anni per combattere questo modello di istruzione ingiusto e classista e garantire a tutti un’adeguata e sicura formazione culturale.”
Fronte Gioventù Comunista