I più attenti tra i lettori di Rietinvetrina ricorderanno sicuramente Gioacchino, l’artigiano-elettricista che, l’altra settimana, dall’alto della sua decennale esperienza, è riuscito a banalizzare una soluzione per il semaforo tra via Tancia e via Sacchetti Sassetti.
Ebbene, domenica scorsa Gioacchino ha avuto l’idea di invitare sua moglie Maria Apollonia a pranzo al monte Terminillo. Purtroppo anche lui è rimasto bloccato nel traffico di veicoli che, per vari motivi, sono rimasti imprigionati lungo la strada che conduce a quella che era la ‘Montagna di Roma’.
Il giorno dopo, quando Gioacchino è venuto nella redazione di Rietinvetrina per raccontare l’avventura, era ancora arrabbiato. Soprattutto perchè, da rispettoso delle vigenti normative quale è, non riusciva a capacitarsi del fatto che alcuni tra gli automobilisti che arrancavano (per poi fermarsi definitivamente) lungo i tornanti della Terminillese erano addirittura sprovvisti di catene e/o ruote termiche: “si credono furbi e poi rompono le balle a chi è in regola” ci ha detto ancora alterato per quanto sopportato per colpa altrui.
Anche altre segnalazioni ci hanno confermato le ragioni del nostro amico Gioacchino: spesso, infatti, certi improvvidi guidatori, nel “furbesco” tentativo di gabbare quanto previsto da norme e decreti vigenti, si improvvisano piloti da neve e partono per poi essere ritrovati di traverso lungo la strada a raccogliere gli insulti di coloro che, invece, quelle norme rispettano. E questo è successo anche domenica scorsa, senza che nessuno abbia controllato la regolarità degli autoveicoli che stavano accedendo alla nostra stazione sciistica.