Ci vediamo costretti, nostro malgrado, avendo la responsabilità di assicurare, su scala nazionale, ogni giorno, tanti servizi socio-sanitari di qualità, a replicare con energia alla nota a firma delle Organizzazioni Sindacali di Rieti, in merito alla gestione della Casa di riposo “P. Manni” (LEGGI).
La nota, pubblicata ieri dal quotidiano on line “Rietinvetrina”, asserisce che la cooperativa Quadrifoglio, nella gestione della Casa di riposo in questione, non rispetterebbe minimamente la normativa regionale vigente in materia di standard di personale.
Ci si interroga, pure, su come sia stato possibile che gli standard di personale, precedentemente assicurati dalla gestione pubblica, vengano oggi falcidiati dalla Quadrifoglio.
Al fine di chiarire ai cittadini reatini quanto tendenziose, fuorvianti ed inverosimili siano i contenuti della nota a firma delle OSS-FP, si rende necessario fare alcune precisazioni di merito.
Il Comune di Rieti, con la Deliberazione di Giunta comunale n. 225 del 24.11.2014, aveva – tra l’altro – disposto la CHIUSURA del “Manni”, tenuto conto che la gestione diretta della casa di riposo comportava costi oramai insostenibili per l’ente e che risultava conveniente, quindi, chiudere la stessa e procedere al convenzionamento temporaneo della stessa, nelle more di gara… (citazione narrativa Deliberazione di G.C. n. 225/2014 – 6 capoverso);
In tale contesto, la cooperativa Quadrifoglio, da anni impegnata nella città reatina, con la quale crede di aver stabilito una reciproca stima e fiducia, in ragione del buon lavoro svolto, evidentemente sollecitata dalle parti sociali, decideva di assumersi, dal 1 dicembre 2014, in toto, la gestione del “P. Manni”, destinando all’intervento importanti risorse finanziarie ed umane.
Il tempestivo intervento della Quadrifoglio, quindi, scongiurava la definitiva ed improrogabile chiusura della casa di riposo “Manni” e, al pari, il definitivo licenziamento di circa 40 unità di personale.
La Quadrifoglio, ad adiuvandum, si impegnava, nell’ambito dell’Accordo stipulato, per il convenzionamento, con il Comune di Rieti “…a mantenere il più possibile inalterati gli attuali livelli occupazionali, limitatamente alla dovuta riorganizzazione dei servizi volta al ripristino dei parametri necessari” (art. 2 Allegato 2 – Deliberazione di G.C. 225/2014).
Nella semantica corrente, ergo, si pattuiva di riorganizzare il servizio ripristinando i parametri necessari, evidentemente eccedenti gli standard minimi fissati dalla normativa regionale.
A rigore di logica, d’altronde, la chiusura del “Manni”, in conseguenza della insostenibilità finanziaria, derivava probabilmente dall’esuberante consistenza del suo personale.
A ciò deve aggiungersi che gli ospiti attuali della struttura sono 42, contro i 60 posti letto disponibili e contro i 53 posti letto utilizzabili per il convenzionamento citato in epigrafe.
A tal proposito, si converrà, se proprio necessario, che lo standard di personale deve essere tarato costantemente sul numero degli ospiti presenti in struttura e ricalibrato in virtù degli scostamenti positivi o negativi. Ad oggi, presso la casa di riposo, si assicurano 85 minuti pro-ospite di assistenza socio-sanitaria (OSS e IP), una media perfettamente in linea con gli standard di strutture non sociali (come la CdR Manni), ma a declinazione socio-sanitaria.
La citata normativa della Regione Lazio, tanto invocata dalle Organizzazioni sindacali(Leggasi L.R. 41/2003 come integrata dalla Deliberazione di G.R. Lazio n. 375 del 02.11.2011 – pubblicata in BURL n. 37, pag. 93,94,95 e 96 – modifica della DGR Lazio 1305/2004), precisa nella tabella conclusiva gli standard minimi di personale necessari al funzionamento delle Case di riposo per anziani che, al momento, la Quadrifoglio garantisce con minuziosa osservanza.
Il presidente Elvio Chiatellino.