Venerdì 26 novembre alle ore 17.30 Franco Stelzer con il romanzo “Matematici nel sole” aprirà la terza edizione del Premio letterario Città di Rieti Centro d’Italia 2010-2011.
L’incontro con l’autore, nell’Auditorium Varrone in via Terenzio Varrone 57, darà il via alla prestigiosa cinquina di scrittori selezionati per questa edizone del concorso che nelle due precedenti vide vincitori Paolo Giordano con "La solitudine dei numeri primi" e Marco Vichi con "Morte a Firenze".
La votazione delle cinque opere in lizza, "Matematici nel sole"di Franco Stelzer, "Bianca come il latte rossa come il sangue" di Alessandro D’Avenia, "Il cuore dei briganti" di Flavio Soriga, "Accabadora" di Michela Murgia e "Il libro della gioia perpetua"dello scrittore Emanuele Trevi, è stata affidata ad una giuria di 150 lettori scelti in un campione rappresentativo tra la popolazione reatina.
La premiazione del premio letterario, realizzato con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rieti e dalla Biblioteca comunale Paroniana, avverrà nel pomeriggio di domenica 22 maggio 2011 presso il Teatro Flavio Vespasiano.
Franco Stelzer è nato a Trento nel 1956. Ha studiato filosofia a Bologna, ha vissuto e insegnato a Monaco e Friburgo. Attualmente vive e lavora come insegnante di lettere nella sua città natale. E’ traduttore dal tedesco (Ungar, Perutz, Tummler, Gruenbein). Come narratore ha pubblicato per Einaudi: Ano di volpi argentate (2000) e Il nostro primo, solenne, stranissimo Natale senza di lei (2003).
“Matematici nel sole” è una grande storia d’amore raccontata dai confini della morte. Lui, Hus, si ammala gravemente, affronta stoico il dolore, le terapie, e prepara con lei, Wif, i dettagli di una laica e insolita cerimonia funebre. Accadesse il peggio, non intende lasciare nulla al caso. S’innesta così nel viaggio verso la drammatica incognita, la storia dei momenti fondamentali di una vicenda amorosa nata sotto la stella di una passione irresistibile. Lei più grande di lui, non senza complessi che provocano schermaglie, una vita celebrata come un’intensa cerimonia, in ogni singolo attimo, anche il più semplice e quotidiano. Una famiglia con due figli oramai adulti. Nulla sfugge a questo senso avvolgente del rito: gioie, lutti, sesso, piccole cattiverie che sono anch’esse il segno di un affetto sterminato. Il pensiero della morte accentua il senso della vita e illumina ogni sua minima manifestazione di cui Stelzer – con stile scintillante ma diretto – sa sempre compulsarne il mistero, nella sua doppia essenza: fisica e spirituale. Un romanzo senza reticenze sulla crudeltà e lo splendore dell’esistenza umana.