La mia personale lotta contro il "sentito dire" va avanti. Ad aver destato la mia curiosità, questa volta, sono stati alcuni articoli (come questo, pubblicato sul vostro sito in data 19 gennaio) usciti di recente sui quotidiani locali. Il tema trattato era l’erogazione di fondi regionali a vantaggio di alcuni Comuni della Provincia di Rieti.
Questi soldi (da quanto leggo) sono da utilizzare per la "ristrutturazione e riqualificazione dei teatri comunali e luoghi di interesse culturale". Sulla stampa si parla di sette milioni di euro da destinare a quattro Comuni, tra i quali c’è anche Poggio Mirteto. L’intervento, più in particolare, riguarderà la Sala Farnese.
Non posso che essere contento di questa notizia. Mi sento, però, di voler approfondire l’argomento. Il motivo di questa mia attenzione (che spero possa essere condivisa da tanti altri miei concittadini) è presto detto. Non credo di esagerare se dico che la Sala Farnese è un luogo di importanza vitale nella vita sociale di Poggio Mirteto.
E’ il luogo fisico intorno al quale ruota la maggior parte delle attività culturali e sociali che si svolgono nel nostro territorio; è il punto di appoggio per tutti quei soggetti collettivi che agiscono nel tessuto sociale locale e che, attraverso iniziative di vario genere, mobilitano persone ed energie al fine di costruire un’alternativa al vuoto altrimenti ovunque prevalente in questi ultimi tempi. La Sala Farnese racchiude in sè un grande significato: essendo uno dei pochi locali pubblici del paese (forse addirittura l’unico) ad essere utilizzato per assemblee, mostre, riunioni, concerti, rappresentazioni teatrali, ecc… rappresenta il simbolo della partecipazione collettiva; in qualche modo tiene vivo quel senso di comunità sempre più minato dal carattere atomistico della società moderna.
A Poggio Mirteto ci sono altri locali usati per gli stessi scopi, ma sono per lo più di associazioni e gruppi.
Il futuro della sala dovrebbe interessare tutti i Poggiani, o almeno tutti coloro che la hanno utilizzata per le proprie attività. Per saperne di più, ho utilizzato lo sportello "Ascolto del Cittadino". Faccio una brevissima divagazione: questo mezzo mi sembra molto poco considerato dai cittadini di Poggio Mirteto e ciò non ci fa affatto onore. Detto ciò, ritorno alla questione principale di questa nota. Ieri pomeriggio ho, come in altre occasioni, posto delle domande.
1) Quale, di preciso, è la somma destinata a Poggio Mirteto?
2) Quali saranno i tempi e gli iter amministrativi del progetto di riqualificazione?
3) In cosa consiste la riqualificazione?
4) E’ possibile creare dei momenti pubblici finalizzati alla condivisione del progetto con la cittadinanza?
5) Nel progetto di riqualificazione è compreso anche un diverso utilizzo dei locali rispetto a quello attuale? In altre parole: la Sala Farnese continuerà ad essere a disposizione di chiunque voglia dar vita ad una iniziativa?
Allo sportello "Ascolto del cittadino" ho trovato la massima disponibilità. Ora, ben sapendo che questo strumento funziona da cinghia di trasmissione tra le richieste dei cittadini e l’Amministrazione Comunale, aspetto precise risposte da parte del Comune. Spero, inoltre, che le eventuali risposte non vengano date solo a me, ma a tutta la cittadinanza.
Michele Spagnoli – Sinistra Ecologia e Libertà Poggio Mirteto.