“La firma del decreto per gli ammortizzatori sociali per le aree di crisi complessa è una notizia positiva anche se c’è ancora da attendere la firma del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’ok della Corte dei Conti e poi il trasferimento delle risorse alle Regioni.
Un iter questo che va accelerato per permettere poi ai 60.000 lavoratori coinvolti in Italia, tra i quali oltre 300 reatini, di poter fruire della mobilità in deroga per l’anno 2019. Ricordo a tutti che parliamo di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro sia nei grandi gruppi industriali presenti nel nostro territorio che nelle medie e piccole aziende e che ad oggi questo strumento rimane l’unico a sostegno del loro reddito. È evidente a tutti che gli ammortizzatori sociali non sono la soluzione al problema lavoro nel reatino.
Rieti è stata una delle prime aree di crisi complessa riconosciute in Italia e questo fu dovuto proprio alla situazione particolare che ha vissuto il nucleo industriale in questi ultimi anni con una vera e propria desertificazione.
Questo strumento doveva servire a ridare appetibilità al territorio dando sostegno alle aziende che erano interessate ad investire a Rieti. Purtroppo, tranne qualche caso sporadico, ciò non è avvenuto e quindi siamo costretti ogni anno a rincorrere gli ammortizzatori sociali in deroga come unico strumento utile agli ex lavoratori della nostra area di crisi complessa.
Proprio per questo riteniamo che vadono fatti tutti gli sforzi possibili per riportare qualche insediamento industriale importante nel reatino, questo per dare risposta sia ai giovani che attendono un’occupazione che ai tanti ex lavoratori metalmeccanici che da anni attendono soluzioni alle loro vertenze.
Per concludere, vanno bene gli ammortizzatori sociali per tamponare l’emergenza, ma quello che serve veramente al nostro territorio per ripartite è il LAVORO.”
Luigi D’Antonio – Segretario Fiom Cgil Rieti-Roma Eva