Finzi, esperto di iconografia rosiana, conferma: l’immagine custodita a Cittaducale è di Santa Rosa da Viterbo

<<Il dipinto di santa Rosa confusa con santa Elisabetta d’Ungheria, individuato a Cittaducale durante una visita alla cattedrale di santa Maria del Popolo e l’adiacente ex sede vescovile, ha suscitato il prevedibile interesse nella città di Viterbo e, attraverso il nostro quotidiano La Città, ha raggiunto il noto prof. Alessandro Finzi nella sua casa in provincia di Pisa dove si è trasferito dopo l’avvenuto pensionamento.

Finzi, esperto di iconografia rosiana, già presidente nonché fondatore del Centro Studi Santa Rosa da Viterbo, ex docente universitario presso l’UNITUS, è stato per anni sulle tracce di santa Rosa per mappare l’itinerario di fede dove è conosciuta e venerata, e per individuare i luoghi e le raffigurazioni che la rappresentano con le varie tecniche artistiche. A seguito delle sue esperienze di ricercatore e di viaggiatore ha scritto il libro “Santa Rosa in Messico. Storia delle Rositas dal 1670 al 1987”, edito nel 2006 per le Edizioni Clarisse Santa Rosa – Viterbo, e il volume “Sulle tracce di Santa Rosa. Diario di viaggio in Spagna”, scritto in collaborazione con Pedro Gonzalez Redondo dell’Università di Siviglia, edito nel 2014 per il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo Onlus.

Scrive l’esperto in iconografia rosiana, prof. Finzi: “Caro Maurizio [Pinna], bella l’immagine di santa Rosa che tu hai trovato.Ti posso assicurare che quella raffigurata è l’immagine di santa Rosa da Viterbo.

Elisabetta d’Ungheria, come Isabella del Portogallo, erano terziarie, ma di nobilissimo sangue, per cui la loro raffigurazione si accompagna sempre a simboli di nobiltà”. Osservando, infatti, le immagini di santa Elisabetta d’Ungheria, si nota che in testa porta una preziosa corona con pietre incastonate. A trarre in inganno potrebbero essere le rose trasportate nell’abito, pronte a diventare pane per i bisognosi.

“Potrai notare – prosegue Finzi – che invece santa Rosa è a piedi nudi, simbolo della sua umile origine. Questa caratteristica è spesso riprodotta dai pittori anche se poco rilevata dai commentatori. Da solo, questo tratto distintivo, è già più che sufficiente per risolvere il tuo dubbio.

Mi congratulo per il ritrovamento e ti invio i migliori saluti. Alessandro Finzi. 29 agosto 2021.” Ringrazio Alessandro Finzi per il suo prezioso, competente e tempestivo intervento>>.

Maurizio Pinna