In occasione della ricorrenza dell’80° anniversario della morte di Filippo Palieri, Capo di Gabinetto della Questura di Rieti che, durante l’occupazione tedesca in Italia, si impegnò, fino all’estremo sacrificio, per salvare dalla deportazione molti cittadini reatini, organizzata dalla Sezione di Rieti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato di Rieti, si è tenuta, nella mattinata dell’11 aprile 2025, nella strada del capoluogo reatino a lui intitolata, una cerimonia commemorativa.
Alla presenza del Questore di Rieti, del Sindaco di Rieti, dei nipoti di Palieri e di rappresentanti della Polizia di Stato e della Sezione A.N.P.S. di Rieti, è stato deposto un cuscino di fiori, dinanzi alla targa posizionata nel quartiere di Villa Reatina, in memoria del giovane eroico funzionario di Polizia.
Filippo Palieri, medaglia d’oro al merito civile, nacque a Cerignola (Foggia) il 22 maggio 1911, fu Ex-Allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, si laureò in Giurisprudenza a Roma nel 1933 ed entrò nella Polizia in giovane età, percorrendo una rapida carriera che lo portò a diventare il Capo di Gabinetto della Questura di Rieti, assumendone la responsabilità a causa dell’assenza per malattia del suo superiore gerarchico.
Proprio durante il suo servizio a Rieti, il giovane Commissario Filippo Palieri si adoperò per evitare la deportazione nei campi di lavoro in Germania di circa 300 artigiani reatini, nascondendo i loro nominativi e avvisandoli personalmente del pericolo.
Palieri fu un attivo collaboratore della Resistenza italiana fino al giorno del suo arresto, quando fu deportato nel lager di Wietzendorf, dove morì il 13 aprile 1945 a causa degli stenti e delle torture subite.
Durante la breve cerimonia, il Cappellano provinciale della Polizia di Stato, Don Fabrizio Borrello, ha raccolto i presenti in preghiera ed il Questore di Rieti ha ricordato l’importante opera umana svolta dall’eroico poliziotto. A seguire, nella Sala “Filippo Palieri” della Questura, è stata celebrata una Santa Messa in suffragio dell’eroico funzionario.