FESTEGGIARE È BELLO, RICORDARE È MEGLIO

Gabriele Bizzoca

La giornata dell’8 Marzo ha ormai assunto sempre più la connotazione di una ricorrenza consumistica. In questo modo si perde la visione storica delle lotte affrontate dai movimenti femminili al fine di affermare la completa parità dei diritti.

Il rituale del consumo annebbia non solo il ricordo  del Passato ma anche la consapevolezza del  Presente, la cui cronaca è scandita dalle sempre più numerose violenze nei confronti delle donne.

Le ragazze  e i ragazzi di Controvento e Corto Circuito hanno preferito ricordare questa giornata  nelle Scuole reatine con un documento (L’otto Marzo, Lotto in  ogni giorno) in modo da illustrare le tappe dell’emancipazione femminile e con un omaggio a tre donne di mafia, dedicando l’8 marzo a Lea,  a Maria Concetta, a Giuseppina.

Tre donne, un unico filo conduttore: storie di ‘ndrangheta alle spalle. Figlie, sorelle e mogli nate e cresciute in famiglie mafiose, fin quando non hanno deciso di dire basta e di ribellarsi.Lea  l’hanno torturata per ore, uccisa e il suo corpo sciolto nell’acido. Concetta  si è sottratta con il suicidio alle violente pressioni con cui la famiglia tentava di indurla a interrompere la collaborazione con la magistratura. Giuseppina, nonostante le continue minacce di morte da parte del marito, suocero e cognati, ha scelto essere testimone chiave nel maxi processo “ All Inside”.

Hanno sfidato i codici della mafia, non hanno abbassato lo sguardo e hanno pagato un prezzo altissimo, ma lo pagheranno ancora di più se saranno dimenticate. Un 8 marzo dedicato al coraggio della ribellione ad una vita di soprusi, paura, silenzi.