"È veramente straordinario come si riesca a strumentalizzare qualsiasi argomento pur di perseguire fini che evidentemente poco hanno a che fare con la realtà delle cose che effettivamente interessano i cittadini. Si tenta ancora una volta di distrarre l’attenzione da fatti di portata e di conseguenze devastanti per la città, urlando ciò che non dovrebbe essere neanche sussurrato.
Sto parlando della festa di San Sebastiano, patrono della Polizia municipale, che il calendario vuole cada il 20 gennaio di ogni anno e che contemporaneamente viene celebrata in tutta Italia. E mai a nessuno è venuto in mente di mettere in discussione che tale festa, riconosciuta e qualificata da tutti i comandi d’Italia, potesse essere celebrata.
E non lo ha mai fatto neanche il Comune di Rieti, né tantomeno i solerti revisori dei conti, atteso che in questi cinque anni di mia direzione per ben quattro volte la festa di San Sebastiano si è celebrata ancor prima che fosse approvato il bilancio preventivo (possibilità peraltro prevista grazie alle continue deroghe puntualmente arrivate prima del 31 dicembre di ogni anno) e senza che ciò destasse la minima fibrillazione né nella Ragioneria del Comune né nei controllori dei conti.
Oggi, a quindici giorni dalle elezioni amministrative, è del tutto naturale che l’argomento diventi oggetto di grande attenzione, che ancora una volta si parli di mala gestione e che qualcuno, ovviamente ben indirizzato dal suggeritore di turno, dia voce a chi voce non ce l’ha.
San Sebastiano si festeggia in tutta Italia il 20 gennaio e a nessuno è mai venuto in mente di mettere in scena l’ennesima puntata del festival dell’ipocrisia. Ma a Rieti, ormai, siamo abituati a questo e a molto altro, anche a chi parla di “sfarzo celebrativo” evidentemente manifestando uno stato di malessere e di frustrazione personale".