Mettere al centro dei programmi delle amministrazioni regionali e locali le Pmi e la provincia di Rieti, così come le altre province del Lazio, con un nodo centrale rappresentato dalle infrastrutture ed un impegno forte su Cittadella dell’Innovazione, Parco Scientifico e Tecnologico dell’Alto Lazio, Polo logistico, turismo, anche attraverso le Olimpiadi 2020 per cui Roma si è candidata, ed energie rinnovabili, con l’avvio di un tavolo di discussione sul Ptpr regionale.
Questi i temi su cui il presidente regionale della Federlazio, Maurizio Flammini, è intervenuto ieri durante
“Alle candidate alla presidenza della Regione Lazio – ha esordito Flammini – abbiamo fatto due richieste forti ottenendo da entrambe che al centro del loro programma elettorale fossero messe le Pmi, proprio perché la ripresa è fatta di uomini ed i piccoli e medi imprenditori sono i primi che si mettono le mani in tasca per affrontare i momenti di crisi, e naturalmente le province del Lazio nella loro essenza, perché per noi tutte le province sono Capitali, ed in questo scenario il nodo delle infrastrutture è centrale”.
Flammini, su sollecitazione di Rinaldi che ha ribadito la difficoltà anche nel promuovere lo sviluppo di energie rinnovabili come l’eolico a causa di vincoli della pianificazione regionale, ha preso un “impegno assoluto affinché si istituisca un tavolo di discussione sul Ptpr, in quanto non è possibile tenere fermo il paese, anche in senso turistico: bisogna “provocare turismo” nei nostri territori”.
Il presidente Flammini ha preso un ulteriore impegno su richiesta del presidente Rinaldi e del direttore Antonio Zanetti: promuovere una convention regionale sul project financing e project management, strumenti particolarmente utili per dare forza alle energie imprenditoriali provinciali.
Quanto alle Olimpiadi 2020, Flammini ha detto che “il nostro impegno verso Rieti è che le Olimpiadi non siano solo di Roma ma del Lazio”.
Carmine Rinaldi ha in particolare invitato ad una riflessione sull’obiettivo delle politiche economiche ed industriali, “che deve essere quello di consolidare e sviluppare le economia territoriali, in particolare quelle delle cosiddette “aree interne” che, come il Reatino, sono troppo spesso dimenticate proprio perché isolate, a scarsa densità di popolazione e difficilmente rappresentabili”. “E’ infatti importante che i contesti locali non spariscano dalla coscienza collettiva, né tantomeno dalle politiche di sviluppo, a causa di un’enfasi squilibrata sui processi di globalizzazione, di cui abbiamo già potuto constatare vantaggi e svantaggi.
Al contrario, le aree interne e quindi i territori come quello della provincia di Rieti, devono essere ulteriormente valorizzati, perché solo se ci si incardina saldamente ha fatto propri e per i quali ha annunciato un impegno della Federlazio regionale finalizzato a far produrre dalla prossima giunta regionale una legge apposita che punti al riequilibrio delle aree più svantaggiate.
All’incontro sono intervenuti, oltre a numerosi imprenditori reatini della Federlazio, anche il senatore Angelo Maria Cicolani, il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, ed il sindaco di Rieti, Giuseppe Emili, che hanno ringraziato la giunta regionale Federlazio – cui sono stati donati materiali promozionali del territorio della Fondazione Varrone, dell’Apt di Rieti, dell’Amministrazione provinciale, del Comune capoluogo e della Camera di Commercio reatina – per l’attenzione rivolta al territorio provinciale.
Cicolani ha tracciato un quadro infrastrutturale della provincia e degli scenari futuri, dalla Rieti-Terni in fase di completamento alle opportunità rappresentate per Rieti dall’aeroporto di Viterbo e dal Polo della logistica di Passo Corese, lanciando anche la proposta di rilanciare il progetto sull’intermodalità di Stimigliano ma anche ipotesi legate al nucleare.
Melilli ha sottolineato che il sistema reatino “ha individuato un progetto di sviluppo legato ad alcune questioni in grado di far uscire questa provincia dalla crisi in modo migliore rispetto a come vi è entrata”, soffermandosi sul tema delle energie rinnovabili e della necessità di progettare lo sviluppo in armonia con i territori limitrofi umbri, abruzzesi e marchigiani.
Emili si è addentrato nelle criticità territoriali locali, dalla crisi occupazionale allo spopolamento all’isolamento infrastrutturale, dichiarando che “bisogna aprire un contenzioso con la giunta regionale per analizzare i presupposti geopolitici dell’esistenza di questa provincia”.