FEDERLAZIO E UNINDUSTRIA: RIDARE ORGOGLIO AL FARE IMPRESA

D'Onofrio e Castelli

Federlazio di Rieti e Unindustria-Confindustria Rieti si sono incontrate per affrontare con determinazione la grave situazione economica e finanziaria che non ci abbandona ancora e gridare il loro disappunto alla politica amministrativa. Erano presenti i presidenti Antonio D’Onofrio, Gianfranco Castelli e il vice presidente Giorgio Perotti insieme ai direttori Antonio Zanetti e Marco Rughetti.

Numerosi i temi affrontati, tutti fondamentali per il mondo delle imprese che le due Associazioni rappresentano a cominciare dalla necessità di una rifondazione etica della politica.

"Abbiamo bisogno di recuperare subito il senso autentico della dimensione pubblica insita nell’azione politico-amministrativa" hanno affermato all’unisono i due presidenti di Federlazio e Unindustria sottolineando come sia importante per loro il concetto di servizio alla collettività e l’idea del bene comune.

Il mondo delle imprese ha bisogno di trasparenza assoluta dei comportamenti posti in essere dagli amministratori senza concedere nulla all’ambiguità, inoltre quando questi ultimi assumono decisioni è necessario che queste rispondano esclusivamente all’interesse generale della collettività e del sistema imprenditoriale nella sua interezza.

"Abbiamo bisogno di una classe dirigente selezionata e capace di assumersi le proprie responsabilità rispetto alle decisioni che di volta in volta si prendono. Un’altra cosa chiediamo al Sindaco e chiediamo alle Istituzioni in generale: bisogna ridare orgoglio al fare impresa. Fare impresa significa aumentare il Pil, creare occupazione, dare stabilità e coesione alla società civile, migliorare il nostro Paese, la nostra regione ma anche la nostra municipalità nel contesto competitivo generale. Le istituzioni  debbono agevolare l’intrapresa e legittimare il ruolo sociale dell’impresa, riconoscendola come il motore dello sviluppo economico ed il luogo ove imprenditori e lavoratori, insieme, perseguono il medesimo obiettivo: produrre ricchezza.

Occorre poi, se si vuole recuperare il rapporto con la cittadinanza e le imprese del territorio, avviare e portare a fondo un’opera di vera rifunzionalizzazione della macchina amministrativa, bisogna fare entrare in Comune un nuovo modo di pensare circa il lavoro, l’occupazione, lo sviluppo della nostra malconcia economia. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno degenerativo consistente nella mancanza di mercato e di concorrenza nel mondo degli appalti, dei servizi e delle forniture delle Pubbliche amministrazioni del nostro territorio.

Noi chiediamo al Sindaco ed alla Giunta di ripristinare con i rappresentanti del mondo delle imprese un programma trasparente del mercato dei lavori, dei servizi e delle forniture e regolare definitivamente insieme la pressione fiscale comunale sulle imprese.

Abbiamo bisogno di lavoro immediatamente cantierabile. Le aziende non possono più aspettare i tempi lunghissimi della politica nel non decidere nulla. Che fine ha fatto il progetto Plus? Dove sono finiti i Piani integrati? Quale destino per le aree ex industriali e la zona annonaria? Il recupero del centro urbano reatino? Quando si procederà a bonificare le aree dell’ex Snia Viscosa? L’Imu alle imprese edili che non hanno venduto appartamenti sarà ancora pari al 10,6 per mille? E l’Imu alle aziende manifatturiere che non ce la fanno più a resistere, la vogliamo o no abbassare?”.