La votazione del 12 novembre scorso in consiglio comunale sulle ex aree industriali ha creato una spaccatura tra il sottoscritto e la coalizione di centrosinistra, accentuando alcune divergenze già manifestatesi al momento della nomina del sottoscritto, ad opera del sindaco di Rieti, quale componente del gruppo di lavoro sulle ex aree dismesse.
Evidentemente, la classe politica reatina non riesce ad andare oltre gli schieramenti di parte, neppure in occasione di problematiche che rivestono un’importanza strategica per lo sviluppo ed il futuro dell’intera città, ne a superare, in nome di un interesse comune, gli sciocchi visceralismi di posizione.
In pratica ho dovuto, amaramente, constatare una totale assenza di sintonia con la mia coalizione di appartenenza sulle reali esigenze del territorio e sulle potenzialità di sviluppo economico ed occupazionale del Reatino, rilevando uno scollamento tra la politica comunale della minoranza di centro sinistra e la politica provinciale della maggioranza, sempre di centro sinistra.
A mio avviso, questa oggettiva discrasia tra i due modi di fare politica del centro sinistra in ambito comunale e provinciale, sono causa del fatto di non aver mai voluto affrontare, come più volte stigmatizzato dal sottoscritto, in modo responsabile, tempestivo, concreto e coeso le ragioni che hanno determinato la sconfitta alle elezioni comunali del 2007 e le altre a livello Regionale e Nazionale.
A tutt’oggi – me ne daranno atto certamente i consiglieri di minoranza – ancora non si intravede una reale piattaforma per condurre una dignitosa e costruttiva battaglia di opposizione.
Sono e rimango un consigliere comunale socialista, profondamente riformista, che dà importanza ai valori quali il lavoro, il rispetto, la correttezza e,non ultimo, anche il buon senso,sempre ispirato da quel riformismo, non solo di sinistra, che promuove le riforme necessarie al progresso,dando al cittadino la libertà di scegliere in un’ottica di miglioramento delle condizioni di vita del territorio; quel riformismo che riconosce ed accoglie, per dirla con Albert Camus, “l’uomo in rivolta”, l’uomo che si ribella di fronte al mondo assurdo, di fronte ad un atteggiamento di ottusità e di chiusura nei confronti di tutto ciò che può essere innovazione e crescita propositiva a vantaggio dell’intera cittadinanza.
Valori che ho ritrovato nell’associazione culturale di tradizione socialista “Socialismo e libertà” della deputata Chiara Moroni, confluita, con il massimo della considerazione e della rilevanza, all’interno del nuovo soggetto politico “Futuro e libertà”.
A far data da oggi, pertanto, intendo trasferire la mia esperienza politica, la mia fede socialista, i miei ideali riformisti nel movimento “Futuro e libertà”,una nuova formazione pluralista, che ha accolto e sta accogliendo tanti socialisti, delusi da una sinistra in debito di idee e di coraggio.
Pongo, quindi, a disposizione di questa nuova formazione politica il bagaglio maturato nel corso della mia partecipazione ventennale alla vita politica-amministrativa della città, con l’augurio di poter collaborare sinergicamente al miglioramento della situazione reatina.
Ai socialisti sorpresi o delusi da questa mia scelta, voglio esprimere il mio ringraziamento per la stima ed il consenso che mi hanno accordato in tutti questi anni, assicurando, comunque, il mio impegno affinchè gli ideali della tradizione socialista possano continuare ad essere trasmessi anche grazie a questa nuova forza politica, “Futuro e libertà”,in modo, ancor più rappresentativo, permettendomi di trovare spazi sempre ispirati a quelle radici ed a quella storia gloriosa del socialismo Italiano e Reatino.