Si è svolta oggi presso la Camera di Commercio di Rieti la conferenza stampa convocata dal Consorzio della Bonifica Reatina per affrontare il tema dell’emergenza idraulica che sta colpendo il nostro territorio.
Nel corso della conferenza, coordinata dal presidente e dal direttore del Consorzio, rispettivamente Primo Marcelletti e Marcello Iacuitto, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Anbi, l’Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni, Massimo Gargano, il vicepresidente ed assessore all’Agricoltura della Provincia di Rieti, Oreste Pastorelli, il presidente provinciale della Coldiretti, Enzo Nesta, il presidente provinciale dell’Unione provinciale Agricoltori, Pierluigi Silvestri.
In sala, tra gli altri, anche rappresentanti della Prefettura di Rieti, i consiglieri regionali Antonio Cicchetti e Lidia Nobili, i sindaci dei Comuni ricadenti nel comprensorio del Consorzio della Bonifica Reatina, il direttore della Coldiretti Lazio, Aldo Mattia, rappresentanti del Centro Appenninico Jucci, delle Associazioni di categoria agricole Cia e Aic.
“Conosciamo questi eventi, – ha detto il presidente nazionale Anbi, Massimo Gargano, illustrando l’emergenza che ha colpito la Piana reatina – ma siamo in grado di mitigarli. Non è possibile che chi ha competenze, come il sistema della Bonifica, non venga messo nelle condizioni di intervenire e chi ha le responsabilità operi con le risorse dell’emergenza”.
Il presidente della Coldiretti reatina, Enzo Nesta, ha annunciato di aver “messo a disposizione il legale dell’associazione per i soci e non soci che hanno subito dei danni dalla piena, perché un responsabile dovrà uscire”.
Anche Silvestri ha manifestato il disagio degli agricoltori in seguito all’evento di piena che ha causato numerosi danni che saranno stimati nei prossimi giorni, mentre il vicepresidente della Provincia di Rieti, Oreste Pastorelli ha dichiarato di essere favorevole alla proposta del Consorzio della Bonifica Reatina di costituire un tavolo a costo zero per la collettività coordinato dalla Provincia di Rieti che gestisca in maniera permanente il comprensorio idraulico non solo in emergenza ma anche in fase di prevenzione. Pastorelli ha anche detto di aver “dato mandato 5 mesi fa ai legali della Provincia di Rieti al fine di esaminare il disciplinare che consente alla Eon di sfruttare a livello idroelettrico gli invasi del Salto e del Turano rinnovato nel 2009 per ulteriori 29 anni”.
“L’odierna conferenza stampa per fare ancora maggior chiarezza sul ruolo del Consorzio della Bonifica Reatina (che rappresento nella veste di Presidente) – afferma Primo Marcelletti – nell’emergenza idraulica che ha interessato il nostro territorio in questi giorni.
Inizialmente sembrava che tutte le responsabilità dei problemi verificatisi fossero da addebitare al consorzio, quando invece, il Consorzio è stato anch’esso vittima delle esondazioni e degli eccezionali livelli idrometrici dei due fiumi principali Velino e Turano.
La manutenzione e la gestione di questi non sono di competenza del Consorzio, il quale, invece, gestisce circa 220 Km di canali classificati come reticolo secondario, oltre ai tre importanti impianti idrovori di Ripasottile, di Reopasto e di Pantano. I problemi principali si sono avuti nelle zone basse della pianura, dove le acque esondate dal Velino e dal Turano sono confluite nei canali di bonifica, non certo dimensionati per far defluire portate di quell’entità.
Il nodo cruciale è stato quello dell’impianto idrovoro di Ripasottile dove le pompe vecchie ormai di 60 anni sono in grado di smaltire 16 m3/sec, mentre l’afflusso al lago derivato dall’esondazione in più punti del Velino è stimabile in più di 60 m3/sec. Inoltre esse possono funzionare fino a che il livello del Velino non raggiunge una quota tale da superare la prevalenza (dislivello tra lago e fiume) massima delle pompe stesse, pari a m 4.70. Dunque finché il livello idrometrico del Velino è stato superiore a tale quota le idrovore non hanno potuto funzionare, pena l’avaria, con la diretta conseguenza che le zone vicino ai due laghi Lungo e Ripasottile sono andate sott’acqua per l’aumento del livello dei laghi, saliti di circa 4 metri rispetto al normale e solo quando il Velino è tornato al di sotto della quota critica esse hanno potuto ricominciare il loro lavoro.
Nell’ottica di mitigare il rischio idraulico e a difesa dell’economia agricola della zona, il Consorzio già dal 2004 ha redatto un progetto esecutivo per la ristrutturazione di tale impianto, con la previsione dell’aumento di portata e di prevalenza delle pompe; tale progetto è stato approvato dal Comitato Tecnico Regionale, ma è ancora in attesa di finanziamento.
A tal proposito vorrei evidenziare che il Consorzio nel frattempo non è stato fermo, ma ha operato nella manutenzione delle pompe dell’impianto con interventi di somma urgenza con una spesa globale di circa 800.000 €.
Analogo problema si è avuto sul fosso Maraone, le cui acque vengono sollevate nel Velino dall’impianto idrovoro di Reopasto. Tale impianto, pur funzionando a pieno, non è riuscito a smaltire del tutto gli effetti della piena del Turano che, fuoriuscito in località Terria, riversava parte delle sue acque sul fosso Maraone stesso.
Il dato oggettivo è che ci siamo trovati a gestire un’emergenza idraulica di portata eccezionale, ma se andiamo a vedere la quantità di pioggia caduta nel periodo critico, risalta che essa non è stata parimenti eccezionale e tale da giustificare il fenomeno avvenuto; nel recente passato si sono avute piovosità simili senza che si avessero episodi di alluvionamento.
Di chi sono, quindi, le responsabilità di questo evento?”
Sicuramente multiple, anche se non sarà facile il definirlo, ma ci sembra opportuno, al fine di evitare che in futuro si creino analoghe o peggiori situazioni, che venga istituito un tavolo di lavoro in cui siedano tutti i soggetti coinvolti nella gestione del territorio (Prefettura, Provincia di Rieti, Ardis, E-on, Consorzio di Bonifica, Comuni rivieraschi, Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Rpasottile) e nel quale, dati alla mano, vengano chiarite in modo definito le competenze, le inadempienze, le responsabilità di ciascuno.
Non ultimo il problema dei danni alle strutture idrauliche (opere ed impianti) ed ai privati.
Chi si accollerà il risarcimento ed il ripristino?”.