Effettuano sorpassi pericolosi sulla Salaria e non si fermano all’alt. Arrestati dopo inseguimento

Nel corso di uno dei consueti servizi perlustrativi di controllo del territorio, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto ha notato, lungo la via Salaria, un furgone intento a compiere alcuni sorpassi pericolosi in un tratto di strada ove tale manovra non è tra l’altro consentita.

Intenzionati a fermare il mezzo, i militari hanno intimato l’alt ma il guidatore, anziché arrestare la marcia, con il chiaro intento di sottrarsi al controllo, ha accelerato ulteriormente incurante dell’elevato traffico presente in quell’orario e con il concreto rischio di poter causare un incidente con gli altri veicoli in transito.

Durante la corsa, a causa della velocità sostenuta, il mezzo in fuga ha anche urtato contro alcuni paletti posti a bordo strada, alcuni dei quali colpivano l’autoradio danneggiandola.

Il conducente ha poi improvvisamente interrotto la marcia provando, insieme al suo passeggero, di fuggire a piedi nei campi circostanti per far perdere le proprie tracce. L’inseguimento durava però solo pochi istanti poiché i Carabinieri riuscivano a raggiugerli.

Uno dei fuggitivi, di nazionalità rumena, si è subito arreso mentre il secondo, un italiano appena ventenne, ha iniziato una colluttazione con i militari i quali, nonostante siano stati colpiti con vari calci e pungi, sono poi riusciti a bloccarlo. Prima di salire sul veicolo militare, il ragazzo italiano ha anche sferrato alcuni colpi contro l’autovettura di servizio, danneggiandola sia all’esterno che all’interno.

I successivi accertamenti effettuati nei confronti dei due fermati hanno consentito di accertare che entrambi sono titolari di numerosi precedenti di polizia e che il ragazzo italiano, conducente del veicolo che ha poi tentato la fuga, è sprovvisto di patente di guida poiché sospesa per uso di sostanze stupefacenti.

Condotti presso la caserma di Poggio Mirteto, al termine delle operazioni di fotosegnalamento, i due sono stati dichiarati in stato di arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato.

Si dà atto, come di consueto, che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.