EDUCAZIONE STRADALE – GLI STUDENTI DELLE MEDIE DI RIETI FANNO PROPOSTE

Educazione stradale

Gli studenti delle terze medie delle scuole  di Rieti hanno ribaltato la prassi abituale che li vede solitamente oggetto di formazione da parte degli adulti.

A proposito di educazione stradale ci si poteva aspettare che ci fosse una ennesima occasione per far dire agli adulti come i giovani si devono comportare.

Invece, all’Auditorium Varrone dove si sono riuniti i cinque Istituti Comprensivi di Rieti ( Marconi-Sassetti, Giovanni Pascoli, Angelo M. Ricci, Minervini-Sisti, Villa Reatina)  gli amministratori del Comune di Rieti, la Polizia locale e quella forestale, i dirigenti scolastici stessi, sono stati felicemente intrattenuti da cinque gruppi di giovani studenti. Assieme ai loro docenti e ai consulenti che li hanno seguiti, i giovani hanno presentato loro proposte precise e interessanti per realizzare altrettanti strumenti di comunicazione da poi diffondere nelle Scuole e rendere disponibili per l’intera comunità reatina.

Forse per la prima volta sono stati i giovani studenti a stare sul palco dei relatori e gli adulti a stare in sala e ad ascoltare con attenzione per apprendere. Essi sono stati veramente sorpresi sia dalla novità della situazione che della concretezza delle proposte che sono state formulate dai gruppi di studenti, che hanno utilizzato un sistema di presentazione molto professionale su slide e schermo.

I giovani e i loro docenti hanno utilizzato infatti una nuova metodologia: la formazione intervento, e hanno studiato con attenzione gli attuali strumenti di comunicazione prodotti dagli adulti: dal Comune, dal Comando di Polizia Locale, dall’Associazione italiana dei famigliari delle vittime della strada, dal Ministero dell’interno. Essi li hanno adeguatamente interpretati e in parte criticati, hanno guardato ciò che è stato fatto anche altrove. Poi essi hanno scelto soluzioni nuove per comunicare adeguatamente il rispetto delle regole della strada e l’attenzione necessaria per proteggere la vita e prevenire gli incidenti stradali.

Essi si sono ispirati al titolo del progetto alla luce del quale hanno operato: “una vita d’amare”, e hanno trovato slogan e immagini che inneggiano alla vita e che invitano tutti ad assumere comportamenti responsabili e consapevoli per proteggerla e goderne, riducendo così comportamenti irresponsabili e superficiali.

I giovani hanno preso a riferimento parole chiave come: partecipazione, cooperazione, comunicazione, integrazione, cittadinanza, dialogo, responsabilizzazione comune, socializzazione, e hanno trovato il modo per tradurli in slogan, in immagini e forme che saranno utili a realizzare dei nuovi strumenti di comunicazione. È infatti previsto che si realizzi un sito web sulla sicurezza stradale, una cartellonistica da distribuire nelle Scuole, una brochure da distribuire ai cittadini, uno spot da diffondere attraverso i media, un calendario per ricordare per tutto l’anno le attenzioni da avere per evitare incidenti sulla strada.

Gli amministratori hanno incoraggiato i giovani a continuare su questa strada. Il sindaco, l’avv. Simone Petrangeli che è intervenuto ai lavori, ha elogiato questa forma di educazione civica dei giovani e l’assessore Carlo Ubertini ha rappresentato le diverse forme di prevenzione che l’Amministrazione va perseguendo per ridurre le cause strutturali che possono incidere sulle cause di incidente (vie protette, velocità ridotte, circolazioni ottimizzate, ecc). 

Sul fronte della cooperazione, i rappresentanti degli enti  presenti all’incontro, accogliendo la sollecitazione degli studenti, hanno dato una immediata risposta di buona volontà. Essi sono saliti sul palco e hanno dato forma ad una tavola rotonda che ha anche fisicamente dimostrato la possibilità e l’utilità di un dialogo strutturato e costante tra le diverse Forze di Polizia, gli Amministratori, le Associazioni come l’AIFVS, gli educatori e i dirigenti scolastici , per riflettere assieme sul fenomeno degli incidenti stradali e trovare soluzioni integrate e convergenti per ridurne il numero e la gravità. 

Il comandante Enrico Aragona che ha promosso l’iniziativa e ha voluto coraggiosamente sperimentare questa nuova metodologia di Impresa Insieme per affrontare il problema dell’educazione stradale si è detto veramente strabiliato della preparazione che hanno dimostrato i giovani e della creatività delle soluzioni che hanno trovato i cinque gruppi di lavoro. Egli ha promesso che si impegnerà a realizzare immediatamente i cinque strumenti di comunicazione suggeriti, utilizzando al riguardo il cofinanziamento concesso dalla Regione Lazio per la realizzazione del progetto. Al contempo, anche confortato dalla disponibilità dei dirigenti scolastici  presenti, si è augurato di costituire il tavolo di concertazione tra gli enti per operare assieme sul tema della sicurezza stradale e perseguire progetti comuni per ridurre gli incidenti e proteggere la vita. 

L’ing. Cricchi, in rappresentanza dell’AIFVS, che ha seguito tutto il processo realizzativo di questa iniziativa, si è commosso, ricordando la sua esperienza personale, ma si è detto veramente soddisfatto dell’approccio che hanno dato i giovani al problema sottolineando l’importanza della vita al posto della morte e delle colpe di chi l’ha generata.