Dopo il successo dello spettacolo inaugurale, che ha visto protagonista Stefano Fresi nel debutto di “Dell’amore, della guerra e degli ultimi” canoni e pensieri di Faber, la quarta edizione del Magliano Art In Festival diretta da Francesco Verdinelli e promossa dall’associazione Pro Loco e l’assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Magliano Sabina, prosegue stasera (25 luglio) con l’incontro con Susanne Neumann che, dopo “Il cuoco arrabbiato”, torna a trasformare la facciata la suggestiva location con “Flagship”, installazione di arte contemporanea ephemere.
Dodici le bandiere create con stoffe e tessuti usati e colorati che sventoleranno dalle finestre della struttura, rievocando una sorta di suggestivo senso di movimento. Le fantasie delle stoffe ricorderanno estati passate, giornate al mare e di vento, bandiere che rimandano ai campionati, ma anche al simbolo del potere. Nell’installazione di Susanne Neumann questo simbolo viene letto e trasformato in un atto di allegria e positività. Ingresso libero.
Venerdì 26
luglio spazio a
Pino Strabioli e l’omaggio a Paolo Poli “Sempre fiori mai un
fioraio!”, titolo di un libro edito da Rizzoli. Paolo Poli si è
raccontato a Strabioli durante una serie di pranzi trascorsi nello stesso
ristorante, alla stessa ora nell’arco di due anni. Da queste pagine nasce una
serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza
di un genio che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio,
la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. L’infanzia, gli amori,
la guerra, la letteratura, pennellate di un’esistenza che resta un punto di
riferimento non soltanto nella storia teatrale di questo paese. Pino Strabioli
ha affiancato Poli in palcoscenico ne “I viaggi di Gulliver” e insieme hanno
condotto per Rai 3 “E lasciatemi divertire”, otto puntate dedicate ai vizi
capitali.
Strabioli sarà accompagnato da Marcello Fiorini alla fisarmonica, video Edoardo
Paglione, produzione Alt Academy.
Sabato 27 luglio protagonista del palcoscenico sarà Rita Marcotulli al piano solo che racconterà, attraverso le note del pianoforte, un insieme di storie. Un viaggio immaginario, che prende ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalla natura, dalle esperienze, dalla musica dei diversi colori del mondo. Composizioni originali ma anche suggerite dalle emozioni del momento con una buona parte di improvvisazione. Un omaggio al cinema e ad autori popolari italiani come Modugno e Pino Daniele. Un programma che può variare a seconda della sensibilità di questa straordinaria artista con l’aggiunta di standard, improvvisazioni o brani nuovi.
Infine, a
chiudere il sipario sul Festival domenica 28 luglio, sarà “Le
immortali colonne sonore di Ennio Morricone” raccontate da
Stefano Reali (piano e voce narrante) e cantate da Flavia Astolfi. I due
artisti saranno accompagnati da Giorgio Rosciglione al contrabbasso, Gegè
Munari alle percussioni, Marco Guidolotti a sax e clarinetto.
In scena un viaggio tra i “songs” più famosi di questo maestro della
musica contemporanea recentemente scomparso, che ha lavorato in campi, culture,
e continenti diversi, ma in realtà è stato reso celebre a causa
dell’irripetibile risultato popolare ottenuto, e che sembra perdurare nel
tempo, senza mai passare “di moda”. I songs nati come temi di colonne sonore
hanno raggiunto un obiettivo tanto simile quanto raro, nella storia della
musica: chiunque al mondo li ascolti, anche solo per poche battute, li
riconosce immediatamente, riassaporando quella gioia che solo un autentico
evergreen ti trasmette, sin dalla prima volta che lo si sente, e che così lo
consegna all’immortalità.
Alcune sue canzoni, come “Metti una sera a cena”, e “C’era una volta il West”,
sono considerate già da almeno mezzo secolo come dei classici senza tempo, e
sembrano avere lo stesso tipo di gradimento istantaneo, universale, in grado di
abbattere ogni barriera, anche linguistica, a giudicare dal successo
incredibile di alcuni dischi come “Pearls” di Ami Stewart, e “We everybody love
Ennio Morricone”, dove alcuni fra i più grandi cantanti del mondo si sono
accapigliati pur di far parte di questo omaggio al grande compositore,
vincitore nel 2007 di un Oscar alla carriera, e nel 2016 dell’Oscar per “The
hateful eight”.
Le esecuzioni delle canzoni saranno intervallate da una serie di gustosi
aneddoti e racconti di Stefano Reali, che è stato un amico di lungo corso del
maestro, che ha composto per lui le musiche per cinque film.
Ogni sera, prima dello spettacolo, il pubblico avrà la possibilità di partecipare a momenti conviviali tra aperitivo e apericena (Info: 334 320 6401)
Il Festival si realizza anche grazie al sostegno di sponsor privati, tra i quali, Farmacia Poiana, AcquaSi di Lorenzoni, Vittoria Assicurazioni, Ferri Simone srl.
Costi: biglietto singolo spettacolo euro 10, ridotto under 30 e over 65 euro 8, abbonamento euro 25
Prevendite aperte su circuito VivaTicket
https://www.vivaticket.com/it/search?q=magliano%20sabina
Informazioni e contatti: 334 320 6401 – maglianosabinartinfestival@gmail.com
Come raggiungere Magliano Sabina e l’EcOstello
Il borgo, situato in una posizione strategica al confine tra Umbria e Lazio, è facilmente raggiungibile sia in automobile che con il treno.
Come arrivare in auto: autostrada A1 uscita casello Magliano Sabina + 5 km (seguire indicazioni per Magliano Sabina); in alternativa via Flaminia (km 64) + 3 km (seguire bivio per Magliano Sabina).
Come arrivare in treno: Linea FR1 Fiumicino Aeroporto-Orte – stazione Civita Castellana/Magliano (10 minuti in auto dall’Ostello); collegamenti diretti aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino e Roma.
Distanza utili: Roma 35 km, Narni 20 km, Viterbo 40 km, Orvieto 60 km, Todi 70 km, Spoleto 70 km, Assisi 100 km, Perugia 110 km, Firenze 200 km.
Ufficio
stampa Magliano Art in Festival 2024
Francesca
Cecchini 328 2334319 – Danilo Nardoni 349 1441173