Domenica 26 Maggio dalle ore 10 alle ore 12,30 si celebrerà la 13° Giornata Nazionale del Sollievo istituita dal Ministero della Salute e promossa dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti.
Gigi Ghirotti, giornalista della Stampa che negli anni 70, colpito dalla malattia oncologica, parlò per la prima volta sui mezzi di informazione radiotelevisivi, oltre che del suo caso personale, anche della cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e psicologica determinata dalla malattia. In particolare, attraverso interviste e corrispondenze dagli ospedali, entrò nelle case degli italiani ponendo il problema necessità di umanizzazione della medicina e le strutture sanitarie.
In molti Ospedali Italiani si terranno manifestazioni che vedranno coinvolte realtà istituzionali e della società civile. L’evento che si svolgerà a Rieti presso la cappella dell’Ospedale San Camillo de Lellis, promosso dal Reparto di Radioterapia Oncologica diretto dal dott Santarelli, dall’Associazione ALCLI e dall’Associazione MusiKologiamo, vedrà la partecipazione di circa 30 Associazioni reatine di volontariato e no profit che già da tempo operano e collaborano con la ASL in questa direzione e che hanno dato la loro adesione partecipando con stand informativi.
La manifestazione si aprirà alle 10.15 circa, dopo la Messa nella cappella dell’ospedale officiata da Monsignor Chiarinelli, e vedrà una fitta scaletta di eventi con l’intervento dei responsabili delle istituzioni, operatori sanitari, musicisti, attori locali, artisti e cori, con momenti di riflessione sul significato del sollievo. All’esterno della cappella saranno inoltre allestiti i banchetti informativi delle associazioni aderenti. Lo scopo della manifestazione è informare e sensibilizzare gli operatori sanitari e i cittadini sull’importanza di promuovere la “cultura del sollievo” ed estendere la consapevolezza che il sollievo non è solo desiderabile ma anche possibile.
In questa giornata, infatti, si afferma la centralità della persona malata e l’affrancamento dal dolore inutile e viene evidenziata l’importanza che rivestono nell’alleviare la sofferenza non solo le terapie più avanzate ma anche il sostegno psicologico e la capacità di rapportarsi umanamente a chi soffre considerando il malato nella sua interezza e ponendo attenzione a tutti i suoi bisogni, psichici, fisici, sociali e spirituali, in modo di creare la migliore qualità di vita per il malato e per la sua famiglia.