DOMANI LE CELEBRAZIONI PER IL "GIORNO DEL RICORDO"

Foibe,

È stato presentato a Palazzo di Città il programma delle iniziative per celebrare il 10 febbraio, “Giorno del ricordo” dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli giuliani, dalmati e fiumani. Hanno partecipato all’incontro il prefetto Chiara Marolla, gli assessori comunali Felice Costini e Vincenzo Rinaldi, l’autore del testo teatrale “Non se ne parla nemmeno”, Giuliano Torrebruno e la regista Emanuela Petroni.

Le celebrazioni, promosse dal Comune di Rieti e patrocinate dalla Prefettura, prevedono, infatti, uno spettacolo teatrale, domani al Flavio Vespasiano alle 10. La rappresentazione, dedicata in particolare alle scuole, sarà preceduta da un’introduzione storiografica di Andrea Ungari, docente di storia contemporanea alla università Luiss di Roma.
Al termine dello spettacolo si svolgerà la cerimonia di deposizione di una corona al monumento ai Caduti di piazza Mazzini.

“Siamo particolarmente soddisfatti per le iniziative – commenta l’assessore Rinaldi -. Il coinvolgimento delle scuole in uno spettacolo teatrale può essere un valido strumento per far conoscere ai ragazzi una parte di storia spesso dimenticata”.

“La condanna a dimenticare quegli eventi – aggiunge l’assessore Costini – ha accompagnato la vita di questo Paese fino a pochi anni fa. Anche sui libri di scuola non se ne faceva menzione, come purtroppo accade ancora oggi. Iniziative come queste sono utili per tramandare alle giovani generazioni il ricordo di chi ha subito persecuzioni solo perché ha preferito restare italiano”. Il prefetto Marolla ha sottolineato come l’Italia per molto tempo non avesse ricordato degnamente i dolori e le violenze legate alle vicende del confine orientale italiano, soprattutto i fatti di Trieste.

La regista dello spettacolo, Emanuela Petroni, ha rimarcato l’importanza della rappresentazione che andrà in scena, con artisti e musicisti provenienti da diverse regioni italiane. L’autore del testo, Torrebruno, ripercorrendo la propria storia personale e la scelta di uscire dalla “ignavia” per raccontare i tragici fatti delle foibe, ha voluto evidenziare come la sua opera sia priva dei diritti Siae, quindi senza fini di lucro, proprio perché l’obiettivo è la “massima conoscenza” di quanto accadde per mano delle truppe titine comuniste.