Nella graduatoria dei dieci Comuni più giovani non c’è un territorio reatino. Mentre nella classifica dei dieci paesi più vecchi sette sono della nostra provincia. Basta questo dato per inquadrare le dinamiche demografiche e la condizione economica e sociale degli anziani a Rieti e provincia. Stiamo parlando di numeri che sono contenuti nel dossier realizzato dalla Uil del Lazio e dall’istituto di ricerca Eures, che la Uil di Rieti e della Sabina romana ha elaborato focalizzando l’attenzione sulla provincia.
Scendendo nel dettaglio dei numeri, con 69 residenti, un’età media di 59,6 anni e con un 20,3 per cento di popolazione con più di 85 anni è Marcetelli a occupare il primo posto dei borghi più attempati del Lazio. Seguono poi Paganico Sabino, Pozzaglia Sabina e Vacone. Scorrendo la classifica – interrotta soltanto da tre luoghi fuori provincia (Jenne, Vallepietra e Terelle) – troviamo poi Micigliano, Collalto Sabino e Cittareale. Su scala provinciale Rieti, con 150689 residenti, fa registrare l’età media più elevata tra le province del Lazio: 48,1 anni, oltre 40mila persone hanno più di 64 anni, mentre oltre 6600 sono considerati grandi anziani, ovvero con un’età superiore agli ottantacinque anni. Allargando per un momento lo sguardo ai confini regionali, sono più di 1 milione e 300 mila gli over 64enni, pari al 22,9 per cento della popolazione residente. Di questi, oltre 200 mila (pari al 3,6 per cento dei residenti totali) hanno un’età superiore a 84 anni.
“Per comprendere fino in fondo le dimensioni dello squilibrio demografico del nostro territorio – dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana – è sufficiente osservare l’indice di natalità e di mortalità (rispettivamente nati e morti ogni 1.000 abitanti). In questo senso colpisce il fatto che nel reatino nel 2020 ci siano stati 14 morti ogni mille abitanti, a fronte di appena 6 nascite”. La crescita della popolazione più vulnerabile ha una ricaduta anche sotto l’aspetto sanitario. Non a caso i ricoverati over 64 nella regione rappresentano il 50,3 per cento del totale (192.819 su 383.032), con la percentuale più alta nella provincia di Rieti (57,2%). Sul fronte pensioni invece l’importo medio mensile della provincia nel 2021 si è attestato a 1221 euro, ben al di sotto della media regionale di 1433 euro.
“Spopolamento e declino – conclude l’esponente sindacale della Uil – sono purtroppo fenomeni che questo territorio sta vivendo da anni. Il terremoto del 2016 ha inferto l’ultimo duro colpo. Ma da questa fotografia emerge in tutta la sua impellenza la necessità di invertire la rotta, di studiare politiche nuove che abbiano a cuore i giovani e il loro futuro, che nel complesso siano in grado di tutelare la fascia della popolazione più debole ma che al tempo stesso offra un futuro a chi lo vorrebbe tra i borghi e i paesi del reatino”.