Nonostante le vicende note a tutti, le difficoltà finanziarie derivanti dal regime di predissesto del Comune, le conseguenze del terremoto del 2016 e, in ultimo, il Coronavirus, la Giunta del Comune di Rieti è stata impegnata in questi anni nel raggiungimento degli obiettivi della campagna elettorale. In particolar modo, nell’ultimo periodo di emergenza epidemiologica, la Giunta si è adoperata in maniera straordinaria per far fronte alle esigenze della Città, con la significativa assenza di chi oggi si esibisce come vittima.
L’allontanamento solitario e per motivazioni banali e personalistiche di un assessore, che non è stata accompagnata all’uscio, risponde esclusivamente ad un disegno di destabilizzazione del centrodestra probabilmente ordito da forze esterne alla coalizione.
Le motivazioni puerili e speciose addotte dall’interessata non resistono al vaglio di chi intenda serenamente esaminare la mole di lavoro svolta dall’Amministrazione comunale in difficilissime condizioni. Proprio in questa fase così importante per il Paese e quindi anche per Rieti, tutti noi assessori siamo stati impegnati in un lavoro costante di ascolto, sostegno e risoluzione delle problematiche che hanno attanagliato intere famiglie e categorie produttive in difficoltà.
Un atteggiamento come quello dell’ex assessore, in un momento complicato come questo, mal si concilia con lo sbandierato rispetto della volontà popolare e dello sforzo inteso a realizzare, tra mille difficoltà, l’impegnativo programma elettorale.
L’annunciato allontanamento, che non merita un affettuoso addio, si coniuga perfettamente con le assenze e gli urticanti rapporti intrattenuti con i dipendenti comunali.
La libertà di proporre e di fare degli assessori è stata sempre garantita al massimo livello per iniziativa di chi si è fatto garante di preparare una nuova classe dirigente per poi farsi da parte. L’unica a non averlo capito è l’ex assessore, forse per la rarità delle sue presenze tra i colleghi.