In merito alle dichiarazioni apparse su rietinvetrina, nell’articolo "Dimensionamento scolastico Provincia e Comune precisano" del 03/11/2012 sull’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, essendo personalmente chiamata in causa, la Dirigente scolastica prof.Liviana Bolognini risponde quanto segue:
"mi sento di rimarcare che lo stravolgimento delle Delibere Regionali sul Piano di dimensionamento scolastico dello scorso anno non aveva motivo di essere, soprattutto in presenza di un ricorso pendente al TAR del Lazio che comporterà, in caso di sentenza sul merito favorevole alla Regione Lazio, una non compatibilità con il Piano riproposto per l’A.S. 2013/14 .
La scrivente ed il personale scolastico che opera nell’Istituto non si sentono affatto rassicurati dall’inclusione del plesso di Quattro Strade sapendo perfettamente che i genitori degli alunni che frequentano quelle scuole non iscriveranno mai i loro figli alla scuola “G. Pascoli” essendo territorialmente più vicini agli Istituti “Ricci” o “Marconi/Sacchetti”. In ogni caso il numero minimo di iscritti per la soglia di sopravvivenza dell’autonomia scolastica è di 600 alunni e non di 500 come erroneamente riportato.
Se la scelta operata dall’Amministrazione Comunale di accorpamento dei plessi scolastici (che ripropone sic et simpliciter la proposta dello scorso anno) appare un po’ forzata, come sembra ammettere lo stesso Sindaco di Rieti, non si comprende quali siano state le motivazioni che hanno portato a rivedere ( senza neppure aspettare la prova dei fatti rappresentata dalle iscrizioni per l’A.S. 2013/14 e senza considerare il parere negativo dei Sindacati maggiormente rappresentativi del settore scuola) un Piano di razionalizzazione già in essere che, allo stato attuale, risulta perfettamente funzionale, soddisfa pienamente le esigenze territoriali di offerta formativa, assicura a tutte le nuove Istituzioni scolastiche un equilibrato apporto di alunni e soprattutto garantisce la necessaria continuità gestionale organizzativa e didattica che è il principio fondante dell’Istituto comprensivo in senso lato.
In ultimo mi permetto di dissentire con forza rispetto ad alcune considerazioni espresse dal sig. Sindaco al fine di “banalizzare” il problema e ricondurlo a logiche spartitorie e di potere che appartengono a un certo tipo di politica e non certo al mondo della scuola.
Qui non si tratta di ipotetici “contrasti” tra Dirigenti scolastici, bensì di precise scelte politiche compiute dall’ Ente Locale che, alla luce dei fatti, risultano forse incomprensibili alle famiglie, ai cittadini ed all’opinione pubblica".