Si è conclusa il 24 marzo la due giorni di incontri e manifestazioni a Bruxelles per l’acqua pubblica.
Dopo l’incontro con il presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo e un sit-in davanti al Parlamento stesso e alla Commissione europea, comitati e sindacati da Portogallo, Spagna, Italia, Belgio, Irlanda, Germania e Grecia si sono riuniti in assemblea per dare forza all’European Water Movement, la rete di movimenti che in Europa si batte contro le politiche di privatizzazione dell’acqua.
“Lo scorso anno sono state consegnate ben 2 milioni di firme alla Commissione in difesa dell’acqua come Bene Comune ed ora siamo tutti qui per chiedere che il Parlamento voti una risoluzione sul diritto all’acqua per impegnare la Commissione su questo tema” – spiega Renato Di Nicola del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua.
L’assemblea finale è stata quindi l’occasione per confrontarsi, a partire dalle politiche messe in atto dagli Stati membri, sulle tantissime vertenze che i cittadini hanno fatto esplodere nei territori di tutta Europa.
C’è stato modo anche di ragionare su come affrontare la gravissima situazione di illegalità negli appalti dei Servizi Idrici privatizzati in cui versa l’Italia ed in particolare il Lazio che vede la multinazionale Acea S.p.a. in prima fila ad accaparrarsi le maggiori risorse idriche dell’Italia centrale senza bandi di gara e attraverso concessioni che non tengono conto nemmeno della Direttiva Acque che, nonostante i suoi limiti, ancora rimane uno degli ultimi baluardi contro il controllo del mondo finanziario sulle risorse naturali.
“E chissà che non sia la volta buona per riunire le decine di contenziosi intrapresi dagli Enti locali della Sabina per difendere il diritto a gestire le sorgenti del Peschiera e Le Capore e ad ottenere i ristori ambientali per la risorsa sfruttata da Roma” – auspica Pablo De Paola dell’Associazione Postribù che fa parte del comitato sabino per l’acqua.