Un’occasione importante di scambio e riflessione, da cui è emersa la necessità di ricostruire un senso di comunità e di appartenenza reciproca basato su valori condivisi, una “cosa comune”.
É così definibile l’incontro che si è tenuto ieri presso la Diocesi di Rieti tra il Vescovo, S.E. Domenico Pompili, e una delegazione di dirigenti sindacali guidata da Marino Masucci, Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, e Paolo Bianchetti Coordinatore per Rieti della Cisl Roma Capitale e Rieti. Il filo rosso del confronto è stato l’enciclica “Laudato si'”, non solo un testo, ma una “chiamata in causa”. Dall’incontro è emersa la necessità di ricordare che uomo e ambiente sono un tutt’uno e il bisogno di contrastare la logica esclusiva del profitto basata sulla finanziarizzazione dell’economia: “La cultura che genera scarti fisici è la stessa che genera scarti umani”, ha scritto infatti Papa Francesco. In questo contesto il ruolo del sindacato è quello di riportare il lavoro alla sua dimensione soggettiva e al suo valore intrinseco, senza che sia assoggettato a logiche meramente economiche.
“Il suggerimento fondamentale contenuto nell’enciclica” – ha dichiarato Masucci – “è che l’ambiente non è scisso dal sociale: la logica dello ‘scarto’ in senso lato va sconfitta anche nelle scuole, educando i giovani alla gratuità e non al semplice ‘do ut des’. Soltanto così potrà essere superato l’individualismo imperante e ricostruito un senso di appartenenza, che dovrebbe tradursi in un ritorno all’economia civile rispetto a quella del mero profitto”.