De Lellis, con l'applicazione del decreto declassati o chiusi 16 reparti

Il 5 Agosto 2014 è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni il Regolamento per la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera.
Gli Ospedali vengono classificati, in base alla popolazione residente, in tre livelli di complessità:
Base (80.000-150.000)
1°Livello (150.000-300.000)
2°Livello (oltre 600.000)
Rieti, con 160.000 abitanti si configura secondo tale decreto, come Ospedale di 1° Livello. Per tale tipologia di Ospedale non sono previsti servizi fondamentali che invece sono presenti attualmente presso l’Ospedale di Rieti.
Pertanto se il Regolamento Ministeriale venisse applicato, Rieti potrebbe veder declassati o addirittura perdere i seguenti servizi:
Emodinamica, Nefrologia e Dialisi, Radioterapia Oncologica, posti letto Oncologia, Geriatria, Pneumologia, Neonatologia, Chirurgia Vascolare, Terapia del dolore, Malattie Infettive, Gastroenterologia, Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia della mammella, Medicina Fisica e Riabilitativa, 118, Laboratorio analisi (già declassato a vantaggio del S.Filippo Neri).
A Roma ci sono 4 Policlinici Universitari e ricerca, 13 Ospedali pubblici, 12 Ospedali accreditati e religiosi, decine e decine di case di cura convenzionate, migliaia di posti letto per riabilitazione, centri trapianti ovunque. Un’offerta terapeutica che non ha eguali nel mondo, per numero di abitanti. I malati se non trovano un servizio in un ospedale, passano a quello successivo.
A Rieti invece sono già stati chiusi due presidi Ospedalieri, Amatrice e Magliano in Sabina e l’Ospedale S.Camillo de Lellis è l’unico rimasto, non avendo la nostra Provincia strutture alternative a differenza delle altre province.
La Regione tuttavia ha potere assoluto sulle scelte strategiche, pertanto la popolazione ed i malati si aspettano per Rieti non solo un mantenimento dell’attuale offerta terapeutica ma anche il suo potenziamento. L’alternativa è la morte lenta per asfissia della nostra sanità, come sta avvenendo anche in molti altri settori. Siamo tutti chiamati pertanto ad adoperarci fattivamente per la difesa della nostra sanità.
Confcommercio Imprese per L’Italia Rieti esprime tutta la sua preoccupazione ed auspica un forte impegno della politica e delle istituzioni reatine in grado di rappresentare efficacemente le giuste istanze dei pazienti, degli operatori sanitari e del territorio.