SENZA famiglia e con il protrarsi della crisi economica: cosa sarebbe l’Italia? La nostra sconquassata provincia?
Eppure, al di là delle promesse e dei proclami, continua ad essere dimenticata dalla politica e dalle politiche.
Anche se resta il principale attore e ammortizzatore sociale. Pensiamo al lavoro.
O meglio: al non-lavoro, che sta assumendo proporzioni preoccupanti con punte che a Rieti superano abbondantemente il 35%, con un’impennata della disoccupazione del 30%.
La Cisl di Rieti propone di contrastare gli effetti devastanti che si stanno determinando sulle famiglie, con un nuovo assegno ad esse indirizzato, che sostituisca l’assegno al nucleo familiare e detrazioni per figli a carico. Questo consentirebbe di erogare alle famiglie circa 1.000 euro in più. E in un contesto contrastante come quello reatino, di ridare speranza a migliaia di famiglie oggi in grave situazione di disagio economico.
La proposta è stata presentata a Roma nel corso del Convegno nazionale della Cisl e del Forum delle associazioni familiari.
“La concertazione sociale, sia a livello nazionale che a livello territoriale deve avere come obiettivo la valorizzazione della famiglia come soggetto essenziale per ridare dinamismo alla nostra società, al ristagno dell’economia, all’impoverimento dei valori essenziali su cui la stessa si fonda –spiega il segretario generale della Cisl di Rieti Bruno Pescetelli e la responsabile del Coordinamento Donne Roberta Cenciotti. Inoltre, la riforma fiscale deve essere orientata a sostenere i nuclei con carichi familiari di cura.
Per la Cisl, occorre puntare su un uso più equo dell’Isee (l’indicatore della situazione economica che viene utilizzato per stabilire i costi e le esenzioni) a seconda delle fasce di reddito, dei servizi sul territorio.
Intervenire sulla famiglia –continua Pescetelli e Cenciotti- su quelle famiglie reatine in grave sofferenza economica, significa offrire risposte a tre criticità: lavoro, servizi e abitazioni.
La leva fiscale è sicuramente il principale strumento che può essere impiegato per dare una risposta concreta, in particolare sul fronte del reddito.
Il nuovo assegno familiare proposto dalla Cisl – precisa Pescetelli e Cenciotti – premierebbe le famiglie degli incapienti (+1.000 euro) e le classi di reddito familiare medio-basso (+985 euro sui 25.000 euro), con un vantaggio anche ai percettori di reddito più alto (+600 euro). A Rieti si parla di migliaia di famiglie (visto che i livelli di disoccupazione sono al 30%, al 35% quelli di inattività, con un aumento del 25 % dei cosiddetti nuovi poveri).
Il Fattore famiglia, su cui si basa la proposta del Forum delle associazioni familiari -conclude il segretario generale della Cisl Pescetelli e la responsabile del coordinamento donne Cenciotti- si affianca alla proposta elaborata dalla Cisl per un nuovo assegno familiare per un fisco più giusto.
A sostegno delle due proposte le famiglie e il sindacato agiranno insieme, in un’alleanza inedita e che fino a qualche anno fa nessuno avrebbe saputo immaginare. E invece è un segnale importante che la società civile intende riappropriarsi di un ruolo propositivo e contrattualistico nei confronti della politica.
Ci auguriamo che queste due proposte possano presto diventare tematiche, concrete da trattare con un tavolo tra governo, cittadini e forze sociali.
Ci fa ben sperare la consonanza registrata tra il Forum e la Cisl anche perché molte associazioni che aderiscono al Forum già a livello regionale e poi nazionale, essendo di ispirazione cattolica, hanno espresso la loro disponibilità a voler collaborare per la creazione di una rete a supporto delle famiglie di oggi, abbandonate a loro stesse dalla disattenzione delle Istituzioni, anche in campo locale. Soprattutto in campo locale”.
La famiglia in Italia, nella nostra provincia più che altrove, spesso è utilizzata come bandiera e ideologia dai soggetti politici. Ma è, più che altrove, abbandonata dalle politiche sociali. Pochi servizi sociali alle donne che lavorano. Sul piano fiscale, poca (nessuna) attenzione per chi ha figli e magari coniuge a carico. È una famiglia stressata (come rilevato nell’ultimo rapporto del Censis). Impegnata a resistere con crescente difficoltà. Il filo sottile della tela lisa di questo Paese logoro.
Di questa provincia dimenticata da tutti che si sta logorando a sua volta. E che rischia di spezzarsi.