Dal 28 settembre a Rieti la mostra su Pietro Dohrn “Dal Mediterraneo alla Riserva dei Laghi”

Sarà inaugurata sabato 28 settembre alle ore 12 presso la sala mostre del Palazzo Comunale in piazza Vittorio Emanuele a Rieti la mostra documentaria “Pietro Dohrn.  Dal Mediterraneo alla Riserva dei Laghi. Un viaggiatore senza confini nel mondo della scienza, sempre “in alleanza con la natura”.

Dopo il convegno dello scorso anno a cui hanno partecipato tra gli altri il sociologo Domenico De Masi e l’ex presidente nazionale del WWF Grazia Francescato, e la pubblicazione  del libro “L’ultimo dei Dohrn” di Roberto Lorenzetti, la Riserva dei Laghi mantiene la promessa fatta in quell’occasione proponendo una mostra per immagini dedicata a Pietro Dohrn, un personaggio vissuto a lungo nel nostro territorio e che ha rappresentato una voce significativa nel mondo della moderna ecologia internazionale. Il percorso parte proprio dalla famiglia Dohrn ed in particolare da Anton, nonno di Pietro, amico di Darwin e fondatore della Stazione zoologica di Napoli, un vero e proprio tempio della scienza dove hanno lavorato ben 22 premi Nobel.

Pietro Dohrn, medico e naturalista è arrivato nel reatino, prima a Contigliano e quindi a Labro e Colli sul Velino,  dopo aver diretto la Stazione Zoologica che egli gestì con lo stesso spirito visionario di suo nonno Anton Dohrn.
La mostra dedica ampio spazio alla presenza di Pietro Dohrn nella Valle Reatina raccontando per immagini le varie iniziative che egli assunse dalla coltura del farro, all’agricoltura biologica, alla nascita di Greenpeace Italia avvenuta proprio in quel casale di San Nicola ubicato proprio davanti ai ruderi della villa romana di Quinto Assio e che egli trasformò in un vero e proprio centro direzionale delle sue attività nell’ultima parte della sua vita.

Un personaggio troppo poco valutato che merita di essere raccontato con iniziative come questa costruita sui documenti presenti nel suo archivio storico oggi è conservato presso la Riserva dei Laghi il quale è in fase di riordino per cura della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.

La mostra e il catalogo realizzati grazie al contributo assegnato in virtù della L.R. n.24/2019 sono a cura di Roberto Lorenzetti e Caterina Placidi. La mostra resterà aperta fino al prossimo 3 ottobre dalle ore 10:30 alle 13 e dalle 17 alle 19.