DA PONTE CARPEGNA AL PONTE DI TERRIA UNA BARRIERA DI PIETRE PER VINCERE LE PIENE DEL VELINO

Barriera di pietre nella riva del Velino

“Speriamo che funzioni”, dicono gli agricoltori della piana reatina, perché il Velino è tornato a far paura nelle giornate dei grandi nubifragi quando esonda, mangiando le rive e allagando i campi, mandando alla malora i raccolti.

Il sistema di contenimento delle dighe del Salto e del Turano forse non funziona più? Se lo chiedono in molti alla luce dei lavori che un’impresa specializzata, L’unica Società Consortile arl.- impresa affidataria Malù Lavori – sta compiendo sul Velino, al centro della pianura reatina. A Quattro Strade  e a Colle Aluffi i proprietari dei terreni e i piccoli coltivatori seguono le operazioni dei tecnici e delle maestranze con ansia e preoccupazione, anche perché le opere in corso non sono completamente indolori dal punto di vista della salvaguardia del paesaggio.

Infatti, gli ingegneri, gli operai e i grandi macchinari, operando sulla riva destra, quella che le acque superano per invadere i campi, hanno completamente “rasato” la riva che, per un chilometro, è ormai disadorna di salici. La sera, scambiandosi le loro esperienze al bar della loro frazione, gli agricoltori discutono sull’operazione di protezione civile attualmente in corso e si augurano che l’impegno del Governo e della Regione Lazio vada a buon fine e che il prezzo pagato sotto il profilo ecologico dia frutto. D’altronde, amministratori e tecnici affermano che questo conto era il minimo da pagare e non se ne poteva fare assolutamente a meno, pena l’impossibilità di realizzare le opere di contenimento.

Sulla riva destra del Velino i camion dell’impresa hanno trasportato enormi pietre che formeranno una linea di sbarramento delle acque, una volta sistemate sulla sponda oggetto dell’intervento. In tempo di piogge copiose ed insistenti, il Velino batte con violenza nelle anse e nelle curve, si infiltra sotto e alla fine determina i crolli di ampi spazi di argini. Così l’acqua non trova più ostacoli per inondare i campi coltivati e ne rovina i raccolti. La speranza è che lo sbarramento di pietre eviti alle sponde di essere “mangiate” ed indebolite. Per far questo è stato necessario spogliare la riva dei salici, ripulirla letteralmente e rasarla. Chi transita sulla strada provinciale di Reopasto nota che da quel lato che guarda Colle Aluffi, gli argini sono completamente spogli e se ne preoccupa.

Le opere in corso, in avanzato stato di realizzazione, sono classificate come primi interventi di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito il territorio nazionale nei mesi di novembre e dicembre 2008. La stazione appaltante è la Regione Lazio – Dipartimento istituzionale e Territorio – Direzione regionale di Protezione civile che agisce attraverso il soggetto attuatore che è il dr. Luca Fegatelli. Dell’esecuzione dei lavori si interessa l’Agenzia generale per la Difesa del Suolo diretta dall’ing.Mauro Lasagna. Responsabile del procedimento è l’ing. Gaetano Ciardi.

L’oggetto dell’intervento, come ha specificato la Regione Lazio e com’è indicato nei cartelloni appesi fuori del cantiere, è di porre in essere lavori di messa in sicurezza della frazione Chiesa Nuova ed insieme anche della strada provinciale denominata Reopasto, nel tratto del fiume Velino compreso tra Ponte Carpegna e Ponte Terria.

Interessata alla messa in sicurezza è anche la ciclovia della Provincia attualmente in costruzione e che corre in parallelo alla strada di Reopasto. Infatti, la nuova arteria destinata alla pratica sportiva e allo svago di centinaia di cittadini, dopo il Ponte di Terria, segue la riva del fiume per giungere sotto Contigliano e poi inoltrarsi verso il Turano.