Dopo tanti anni di militanza sindacale, ho scelto di candidarmi alla presidenza della regione Lazio. Un altro modo per continuare a stare dalla parte della gente. Vengo da una famiglia che mi ha insegnato il valore del lavoro, dell’impegno, della cura delle persone; oggi ho 47 anni, sono sposata, ma porto impressa nella memoria la mia infanzia, la scomparsa di papà quando avevo solo due anni, la vita dura di mia madre, il suo incontro con un uomo splendido che mi ha fatto da padre e che abbiamo assistito fino a quando ci ha lasciate. Da giovanissima ho respirato l’aria del sindacato seguendo le orme di mia madre, all’epoca giovane delegata sindacale della CISNAL. Nell’organizzazione è iniziata la mia avventura a difesa dei diritti dei lavoratori, poi continuata nella Unione generale del lavoro (UGL), di cui sono stata responsabile delle relazioni internazionali e comunitarie, e che ho rappresentato anche nel Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).
Per sei anni, dal 1999 al 2005, sono stata vice segretario generale dell’Ugl, occupandomi di importanti vertenze al fianco dei lavoratori: dall’Alitalia alla Fiat di Melfi, dalla Thyssen-Krupp di Terni al rinnovo del contratto per il pubblico impiego.
Nel 2006 il Congresso confederale mi ha eletto alla guida della Ugl. Per la prima volta un sindacato ha eletto una donna al proprio vertice.
Di me hanno detto che sono una sindacalista non sindacalizzata. Probabilmente perché non mi perdo in chiacchiere e polemiche inutili. Il mio motto è concretezza. Dal 29 marzo spero di potere mettere entusiasmo e determinazione al servizio dei cittadini del Lazio.