La sezione di Rieti dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani si unisce all’allarme lanciato in questi giorni dalla stampa nazionale, sui possibili rischi per la libera concorrenza derivanti dalla auspicabile approvazione degli emendamenti legislativi che puntano a regolamentare le Società di Capitale nel campo odontoiatrico.
Le ricerche di settore dimostrano che il 90% degli italiani preferisce rivolgersi a dentisti tradizionali, mentre meno del 5% sceglie le catene odontoiatriche che nell’immaginario collettivo, a causa di pubblicità aggressive e con messaggi spesso non veritieri, sono considerate come low-cost. In realtà spesso propongono tariffe molto simili a quelle praticate dal dentista tradizionale costringendo però il paziente a pagare anticipatamente tutto il piano di cure o direttamente o attraverso l’utilizzo di un finanziamento.
Tutto ciò pone il paziente di fronte a diversi rischi. Come dimostrano anche le cronache degli ultimi giorni diverse cliniche odontoiatriche hanno chiuso senza preavviso i battenti, scappando con i denari versati e lasciando i pazienti senza cure e con le rate dei finanziamenti da pagare comunque.
Se un dentista tradizionale chiude lo studio rimane comunque responsabile per 10 anni delle prestazioni erogate al paziente e ne risponde personalmente con il proprio patrimonio.
Le cliniche organizzate in s.r.l. sono responsabili non oltre il capitale sociale versato: questo è molto spesso irrisorio aggirandosi sui 5-10mila euro. Tutto ciò può accadere anche a quei pazienti che scelgano di curarsi all’estero allettati da appositi pacchetti tutto compreso con costi impraticabili per il mercato italiano.
Quanto viene chiesto con gli emendamenti in parlamento non mira a ridurre la libera concorrenza, ma a migliorarla con regole uguali per tutti e con l’abolizione di privilegi (fiscali, pubblicitari, di responsabilità civile, ecc) che sono appannaggio delle società di capitali il cui unico scopo è il profitto e non certamente la tutela della salute del cittadino. Il lavoro del dentista tradizionale si chiama CURA e viene esercitato secondo scienza e coscienza da professionisti che devono rispettare regole deontologiche ed etiche precise; altrimenti non potranno più esercitare la professione, l’unica professione per cui hanno studiato e che sanno fare. Nelle cliniche dentali il paziente viene fatto rimbalzare da un odontoiatra a l’altro senza che ci sia il tempo e il modo per instaurare un rapporto fiduciario medico-paziente. L’imprenditore quando la sua clinica non rende, come sperava, semplicemente la chiude. Inoltre nelle strutture complesse il personale dipendente compreso quello odontoiatrico (nella maggior parte dei casi costituito da giovani) viene sottopagato e sfruttato.
Quindi quello che chiediamo è di fare in modo che i pazienti che si rivolgono ad un dentista tradizionale oppure ad un centro odontoiatrico abbiano le stesse garanzie e siano tutelati allo stesso modo.