Cultura e arte protagoniste a Fara in Sabina

I musei nazionali e locali stanno registrando un aumento senza precedenti nel numero di visitatori. Fara in Sabina, ad esempio, si dimostra sempre più attrattiva nella valorizzazione del patrimonio culturale. A fare da traino c’è anche il Museo Civico Archeologico che, ubicato nel rinascimentale Palazzo Brancaleoni in piazza del Duomo, resta uno dei luoghi più affascinanti e preziosi del territorio. I suoi reperti archeologici, infatti, attirano turisti e curiosi di ogni età e provenienza.

I dati parlano chiaro: da dicembre 2023 a oggi, luglio 2024, il Museo Civico ha accolto un flusso costante e in continua crescita di turisti provenienti da diverse parti del mondo tra americani, inglesi, tedeschi, argentini, cinesi, spagnoli e molti altri. Turisti stranieri che si aggiungono a quelli provenienti da varie zone italiane come Palermo, Modena, Napoli e Milano. Le sale del museo si sono infatti riempite di accenti e lingue diverse, creando un’atmosfera cosmopolita e vibrante.

Durante questo mese, ad esempio, la maggior parte dei visitatori è arrivata dalla regione, come Poggio Mirteto e Roma, e dall’estero, come Olanda e Stati Uniti. Un futuro dunque promettente: il boom dei turisti stranieri al museo è un segnale positivo tanto per Fara in Sabina quanto per tutto il territorio sabino. L’arte e la cultura sono infatti risorse preziose che possono contribuire alla crescita economica, sociale e culturale della città e della Sabina.   Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum.

Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni (sito in piazza del Duomo) ha visto, nel corso degli anni, le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum. Il cospicuo aumento del numero dei materiali ha reso necessario nel corso del tempo l’allestimento di nuove sale: la sala della Scrittura, interamente dedicata al cippo inscritto ritrovato nel greto del Fiume Farfa, e la sala dedicata alla Tomba XXXVI di Colle del Forno. Della fase rinascimentale, l’edificio conserva intatta la facciata della prima metà del ‘400, mentre gli interni sono stati pesantemente ristrutturati dai successivi proprietari: al tardo barocco possono essere ascritti gli affreschi di una delle sale, dipinti con motivi a grottesche come si usava nei piani nobili delle case di fine ‘700.

Inoltre, a partire dal 17 marzo 2024 tutti hanno la possibilità di approfondire la conoscenza e ammirare i reperti della nuova sala museale inaugurata il 16 marzo: ovvero la sala dedicata al prezioso corredo funerario della Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno, insieme al celebre Carro del Principe di Eretum.  Per informazioni o prenotazioni chiamare i numeri 0765 277321 e 380 2838920 o inviare una mail all’indirizzo visitfarainsabina@gmail.com