Antonio Emili, capogruppo consiliare “Rieti città nuova” al Comune di Rieti, a fronte dello stato di crisi in cui versa l’azienda cooperativa reatina Coop ’76, ha presentato un ordine del giorno teso a impegnare l’Amministrazione comunale nell’adozione delle iniziative necessarie anzitutto a garantire la ripresa dell’attività commerciale della cooperativa, il posto di lavoro di tutti i dipendenti, il pagamento immediato di tutte le spettanze retributive e contributive dovute a quest’ultimi e l’integrità dei risparmi investiti dai soci.
“L’iniziativa – spiega Antonio Emili – affida, altresì, al sindaco, alla giunta e ai rispettivi assessori il compito di adoperarsi affinché gli organi aziendali della Coop ’76 rendano ai lavoratori della cooperativa, ai soci della stessa e alla cittadinanza le informazioni dovute in ordine al reale stato di fatto economico e finanziario in cui versa in concreto l’azienda, devolvendo all’autorità giudiziaria le funzioni che le competono in materia di accertamento delle eventuali fattispecie di reato che dovessero ravvisarsi nei fatti ed atti riconducibili a detto stato di crisi”.
“A fronte dell’interruzione dell’attività commerciale prestata da taluni punti vendita della Coop ’76 – prosegue – ed innanzi all’omesso versamento degli stipendi dovuti ai dipendenti ed al mancato pagamento delle forniture commerciali, l’ordine del giorno risponde alla necessità di mobilitare la cittadinanza e l’Amministrazione comunale reatina nell’opera di salvaguardia di una realtà cooperativa alla cui sopravvivenza è legato il posto, il reddito e più in generale il destino dei suoi lavoratori e delle loro famiglie, nell’ambito di uno scenario economico locale ove la crisi dei nostri tempi ha già mietuto troppe vittime tra i lavoratori ed altre rischia di farne tra i dipendenti della Ritel e di altre realtà produttive su cui incombe la minaccia della dismissione aziendale”.
“Si impone, pertanto, un’azione coordinata da parte delle istituzioni locali volta anche a diradare le nubi e le incertezze che al momento permangono sulle motivazioni e sulle eventuali responsabilità personali cui è da imputare lo stato di crisi della Coop ‘76, alla cui guida, peraltro, siedono, tra gli altri, anche figure di spicco della sinistra e del panorama istituzionale locale che non di rado si sono distinte per la solerzia con la quale hanno sempre invocato il rigoroso rispetto delle norme poste a salvaguardia dei bilanci pubblici”.