Di seguito una dichiarazione a firma del segretario generale della CGIL FP Rieti Roma EVA Francesco Frabetti e del segretario generale CDL CGIL Rieti Roma EVA Luigi Cocumazzo (a dx nella foto).
“Stiamo combattendo contro un nemico invisibile che ha colto tutti di sorpresa, è stato fatto tutto? Forse si, forse no, credo però che si sarebbe potuto fare di più, assumere atteggiamenti di attacco e trattare il virus come un vero nemico invisibile da combattere.
Una riflessione va fatta su come ci si deve difendere da un virus invisibile in una Azienda Ospedaliera che ha un territorio vasto e variegato, era sufficiente applicare le norme quindi con Dispositivi di Protezione Individuali, con le procedure, i percorsi la formazione e con la somministrazione dei tamponi nasofaringei a tutti, questo non lo dice la CGIL lo dicono le istituzioni le norme.
Deve essere chiaro però che ognuno deve fare il suo, continuano Cocumazzo e Frabetti, l’OMS, il Governo, l’Istituto Superiore della Sanità, il Ministero della Salute, le Regioni, hanno emanato bollettini, DPCM, Ordinanze, Orientamenti, mentre le Organizzazioni Sindacali dall’Altra parte hanno attivato tutte le procedure per tutelare la popolazione e i lavoratori, abbiamo scritto tutto quello che era da scrivere a tutti i livelli istituzionali, ovviamente nel rispetto delle regole e delle norme in merito alla tutela dei lavoratori e della popolazione. È ora di dire basta non ci sono più attenuanti sostiene Francesco Frabetti e Luigi Cocumazzo della CGIL tutto quello che era da dire è stato detto.
I DPI, almeno dalle comunicazioni ufficiali che arrivano dalla Regione, arrivano nelle Aziende compresa quella di Rieti. Ormai l’orientamento è quello di fare i tamponi o i test a tutti per arginare l’azione del virus, in tutte le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali comprese le Case per Anziani, siano esse in convenzione che private. Questo appunto per evitare focolai e l’estensione del contagio da Covid-19. A tal proposito riteniamo che non siano trascurabili le modifiche apportate alle linee guida dell’Istituto Superiore Sanità dello scorso 28 marzo.
Infine non è più accettabile vedere i professionisti sanitari indossare sacchi di nailon per interi turni di lavoro, sacchi utilizzati dai veterinari per le visite che possono durare alcuni minuti, o non avere DPI adeguati e non previsti dalla norma, questa condizione va contro ogni logica sia in termini di sicurezza che di umanizzazione dell’individuo, i professionisti di questa Azienda di qualsiasi profilo professionale compreso quello dei servizi esternalizzati stanno garantendo con abnegazione e serietà i tutti i servizi nel bene della collettività, per questo ci sentiamo di ringraziarli uno ad uno.
Pertanto i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di lavorare serenamente ed essere nelle condizioni di non avere il terrore di tornare presso le loro famiglie e portare a casa il NEMICO INVISIBILE sars-cov-2 ( COVID19).”
Segretario generale della CGIL FP Rieti Roma EVA Francesco Frabetti
Segretario generale CDL CGIL Rieti Roma EVA Luigi Cocumazzo