COSTRUZIONE IMPIANTO A BIOMASSE, RABBIA TRA GLI ABITANTI

Impianto a biomassa

Mentre Rieti cuore piccante, nella tradizionale fiera, brucia con i gustosi sapori del peperoncino, i cittadini di Ponte Sfondato e di Passo Corese bruciano dalla rabbia contro di chi vuole violare con la costruzione di un inceneritore, il loro immacolato territorio.

Nota positiva in questo continuo fermento di agitarsi d’animi, di esasperate inquietudini nei cittadini minacciati nella salute, il diniego totale sulla costruzione della Centrale a Biomasse a Valle della Madonna in Fara Sabina, espresso e confermato dal Sindaco Davide Basilicata di Fara in Sabina, dal Sindaco di Montopoli Antimo Grilli e dall’Assessore Provinciale di Rieti Giancarlo Felici. Diniego scaturito nella riunione popolare tenutasi venerdì sera a Montopoli.

Una riunione positiva, un bagno di folla, che ha dato vitalità e forza a tutti i cittadini ed ai comitati spontanei apolitici che li compongono, per continuare nella lotta contro questo spaventoso spauracchio. 

Nella stessa mattinata, per richiesta della Convert, alcuni dirigenti della società si erano incontrati presso la sede comunale di Montopoli con il Sindaco Grilli e l’Assessore Marinangeli, in rappresentanza del Comune di Fara in Sabina, per decantare ed illustrare ancora una volta l’ottima qualità del prodotto da fornire. Il tutto cadeva in un nulla di fatto, con il rifiuto da parte degli amministratori sull’acquisizione della merce pericolosa proposta, confermando il netto no alla costruzione della centrale a biomasse.

Ancora un tentativo di aggancio da parte della Convert per aprire una breccia nell’unico baluardo a difesa di tutto il territorio reatino. Una breccia aperta che porterebbe ad una vera invasione d’inceneritori, tali da modificare il paesaggio della sabina con una miriade di spettrali ciminiere, in sostituzione delle verdi cime degli alberi d’olivo. Malgrado l’orientamento popolare con le 1.200 memorie di contrarietà depositate e protocollate presso l’urp della Provincia di Rieti ed il forte e determinato movimento popolare, non scuote la Convert, assatanata dal lucroso guadagno, da far abbandonare, come opera meritoria, questo mesto ed impopolare progetto.

Purtroppo, si parla di un’operazione valutata attorno ai 12.000.000,00 di euro, equivalente a circa 24 miliardi di vecchie lire, che per l’incentivazione della quale, lo stato preleverà dalle bollette enel dei contribuenti italiani. Quando un cane trova un grosso gustoso osso da spolpare, difficilmente lo molla. Un osso a cui è attaccata ferocemente la Convert, perché fonte di lucrosi e facile guadagni, molto probabilmente inferiori a quelli derivanti dalla fabbricazione di pannelli fotovoltaici, di cui è regina.

Ed è per questo, che nonostante il progetto presentato sia pieno di contrarietà, tenta in ogni modo di assaltare questo meraviglioso muro popolare che si erge a protezione del proprio territorio e di tutti i suoi simili. Un muro in cui è scritto come nella resistenza sul Piave nella Prima Guerra Mondiale: Tutti eroi o il Piave o tutti accoppati.