Pochi lo sanno, ma il 29 marzo gli italiani saranno chiamati ad accettare o meno la diminuzione di un terzo della propria rappresentanza parlamentare.
È una modifica della Costituzione che è nata da un diffuso disprezzo verso i partiti ma (strano a dirsi) tutti i partiti rappresentati in Parlamento sono favorevoli. E’ perciò che il governo e la RAI fanno di tutto per non parlarne.
Per aiutare a rompere localmente questo muro di indifferenza colpevole, è stato deciso di costituire un comitato per coordinare iniziative sul territorio reatino e sabino, che sarebbe duramente colpiti dalla modifica costituzionale.
A fronte del risibile risparmio di 1 caffè all’anno, la riforma provocherà infatti non solo una diminuzione della efficienza del Parlamento, meno contatto fra eletti ed elettori, più potere ai capi di partito, meno rappresentanza delle forze politiche non maggiori, ma anche meno rappresentanza territoriale.
Quest’ultimo aspetto particolarmente interessa Rieti. Oggi
il nostro collegio uninominale della Camera copre 208mila elettori, centrati sulla
provincia di Rieti (128mila) e si chiama “Rieti”; per questo motivo i tre
principali raggruppamenti presentarono candidati provenienti dalla provincia
(Trancassini, Angeloni, Anibaldi).
Se il taglio venisse confermato questi 208mila diventerebbero 328mila, necessariamente
centrati altrove che sui 128mila (o anche meno…) di Rieti: non a caso il nostro
attuale collegio senatoriale, di 378mila si chiama (per ora)
“Guidonia-Montecelio”. In un tale collegio, solo il M5S fra i tre
maggiori raggruppamenti scelse un candidato della provincia, mentre addirittura
l’eletto (Fusco della Lega) fu paracadutato da un altro collegio.
Cittadini, associazioni interessate a combattere questa disgrazia, sono invitati a contattare a noTaglioRieti@gmail.com il nostro comitato, composto da cittadini di ogni o nessuna appartenenza politica.