La decisione assunta dalla giunta cittadina di portare l’IMU al massimo, associata alle dichiarazioni dell’ass.Degni, di bloccare i pagamenti dei fornitori del Comune di Rieti (ovverosia delle stesse aziende a cui si applica la tassa) fino alla fine dell’anno, crea un combinato disposto che rischia di essere deflagrante sulla, già disastrata economia reatina.
Non pagare i lavori fatti, costringendo le imprese ad un ulteriore indebitamento con le banche, aumentare la pressione fiscale (più o meno lo stesso metodo Monti per intenderci) crea i presupposti per portare al fermo totale dell’economia, con ulteriore aggravamento della disoccupazione, e conseguentemente un aggravamento della pressione sui servizi sociali, creando un cortocircuito avvelenato, che rischia di farci sprofondare in una recessione definitiva.
Non mi si risponda che il tutto è dovuto alla mala gestione della precedente amministrazione, perché è talmente evidente, da risultare imbarazzante; il sottoscritto ebbe modo di denunciare il rischio di un tracollo finanziario ed amministrativo in tempi non sospetti, rimanendo isolato, non solo dal proprio partito, che mi emarginò colpevolizzandomi dell’aver posto il problema, ma anche dall’opposizione, più impegnata a cercare cavilli che ad analizzare con attenzione i rischi che una politica sociale trasformata in ammortizzatore clientelare della crisi, stava provocando sul bilancio strutturale del Comune.
Osservare come la vecchia opposizione oggi maggioranza, ogni tanto presenti in conferenza stampa i disavanzi e gli sprechi delle precedente amministrazione, come fossero scoperte straordinarie ed impreviste, lascia perplessi: potevano non essere precisi i numeri, ma quale fosse la situazione era talmente chiaro, anche ad un osservatore esterno, che non è credibile un’opposizione che oggi sembra stupita della situazione che ha trovato; e proprio per questo ci si aspettava che avesse un progetto di governo chiaro per affrontare l’emergenza, altrimenti si è degli irresponsabili.
Ed allora, fatte salve tutte le manovre di risanamento, la cui valenza potremo valutare nei mesi prossimi, quello che totalmente manca oggi è un progetto di rilancio dell’economia, di sviluppo da attuare in tempi brevi e certi; i segnali, almeno da parte di alcune associazioni di categoria, sono arrivati, con proposte chiare, con la richiesta di attuazione di progetti ed idee a costo zero per l’amministrazione, da poter realizzare in tempi brevissimi, essendo iniziative tra l’altro già avviate, è necessaria a questo punto la volontà politica, la chiarezza di un’identità amministrativa, che non può cambiare se si incontrano gli imprenditori o i militanti di partito.
Aumentare l’IMU, bloccare i pagamenti alle ditte fornitrici, paralizzare lo sviluppo è un omicidio annunciato del nostro territorio la cui responsabilità non potrà essere scaricata sull’ignavia dei precedenti amministratori. A meno che il progetto sia di natura diversa, ed immagini una città “controllata” e guidata da altri poteri e potenti, diversi da quelli che sono stati eletti dal popolo.