“Sono rimasto veramente impressionato – ha dichiarato Chicco Costini – dalla dichiarazione di Enrico Tittoni, non tanto dal tono roboante, sintomo di debolezza, quanto dal fatto che dopo 15 anni di assoluta inattività politica ed amministrativa, in due giorni abbia licenziato ben due comunicati!!
E’ evidentemente il sintomo della gravità della situazione, a portare il vicecoordinatore-fantasma del PdL, autore di ben due dimissioni irrevocabili negli ultimi sei mesi, a un serrate i ranghi tanto autoritario. O forse la strigliata del reale regista del PdL reatino, che vedendo franare il progetto che aveva con tanta accuratezza preparato, richiama all’ordine il suo feldmaresciallo, imponendogli una condotta più dura? Non lo so, e onestamente non mi interessa.
Stia tranquillo Enrico, io, come già dichiarato in più occasioni non sarò candidato con nessuno, ma per renderlo ancora più tranquillo oggi stesso lascerò l’incarico di capogruppo del PdL in provincia, e se vuole mi cospargo anche il capo di cenere.
Certo da un dirigente politico mi sarei aspettato un’analisi un pochino più profonda, magari cercando di capire se una candidatura di così alto profilo come quella di Silvio Gherardi, manager dell’unica azienda vincente del nostro territorio, poteva rappresentare il punto di coesione del fronte moderato, non facendo fare un passo indietro a Perelli ma un passo avanti al centrodestra.
Ma mi rendo anche conto che quando l’agire politico non è mosso da un progetto ma solo dalla sete di potere, diventa difficile trovare delle sintesi. A Tittoni, garante delle primarie chiedo però alcune risposte rispetto a quanto accaduto, e le chiedo anche al Tittoni assessore, considerato che Perelli non sarà responsabile degli sms, ma gli amministratori dovrebbero vigilare sulla condotta dei dipendenti e dei dirigenti. Ma forse è chiedere troppo impegno a chi ha fatto dell’anonimato il fondamento del suo successo politico.”