Ho letto con estremo interesse il dibattito che si è aperto sul destino dell’ex zuccherificio, a seguito della meritevole iniziativa del presidente della commissione urbanistica Quattrini di portare all’attenzione dei consiglieri il “famigerato” progetto presentato dalla coop. Interessante, ed in gran parte condivisibili anche le considerazione del capogruppo del PD, che giustamente sente il bisogno di inquadrare la questione in un ambito più generale, cercando di immaginare la ricaduta complessiva dell’operazione, che necessariamente inciderà in modo rilevante sul commercio cittadino.
Mi permetto però di formulare alcuni quesiti, non con intento polemico, ma necessari a chiarire prima di tutto al sottoscritto, ma credo anche alla città le reali posizioni del centrosinistra. Innanzitutto sarebbe interessante conoscere anche il parere dell’ex assessore Cecilia, e del gruppo dei consiglieri vicini al sindaco, considerato il giudizio estremamente negativo che gli stessi avevano formulato ad inizio legislatura nei confronti dei piani integrati, di cui il recupero dell’ex zuccherificio era parte integrante.
Ricordo poi, come nella discussione che affrontammo proprio sui piani integrati e più in generale sullo sviluppo urbanistico delle aree ex industriali, la posizione degli allora consiglieri di opposizione, compreso l’attuale sindaco e l’assessore Bigliocchi, fosse estremamente rigida sulla necessità di considerare le tre aree come un unicum urbanistico, attraverso un unico progetto di insieme. E come l’allora maggioranza accolse favorevolmente questa osservazione, ammettendo l’errore compiuto nel piano regolatore di considerare le stesse aree come tre zone distinte; trovammo, su quell’argomento, un accordo che prevedeva la realizzazione di un piano d’insieme (previsto nel bando dei piani integrati) e chiedemmo alle proprietà di omogenizzare i rispettivi progetti, pur nella consapevolezza che i lavori potessero partire con tempi diversi.
Dove è finito ora l’unicum urbanistico, il progetto complessivo delle aree ex industriali, il nuovo centro città fuori le mura, complementare al centro storico intra mura? Ancora, insieme al centrosinistra approvammo una delibera per l’istituzione dell’urban center, spazio fisico e luogo intellettuale dove presentare i progetti di grande rilevanza, finalizzato a contemperare e trovare soluzioni condivise con associazioni di categoria e di cittadini: il recupero dell’ex zuccherificio, e più in generale delle aree ex industriali non dovrebbe passare almeno in fase consultiva al vaglio di questo ufficio, che approvato dal consiglio comunale non mi risulta ad oggi abolito; e non potrebbe essere questo il luogo in cui interagire con le associazioni dei commercianti, al fine di non trasformare un’opportunità, il recupero di aree degradate, in un ulteriore mazzata per i piccoli commercianti della nostra città? Mi rendo conto che di fronte la problema del terzo assessore del PD queste sono questioni secondarie, ma mi auguro che almeno i consiglieri Quattrini e Fiorenza, che hanno dimostrato interesse per l’argomento, possano rispondere ai miei dubbi.