Premetto che considero Diego Di Paolo un’ottima professionista e tecnico del turismo, tanto è vero che quando ero assessore mi sono avvalso di lui come consulente nella redazione del progetto PLUS, costruendo insieme uno dei pochi elaborati organici sulla materia di questa provincia.
Detto questo però la sua risposta a chi lo critica per il suo assenteismo come assessore, è forse l’immagine più chiara di quale sia la differenza tra tecnici e politici. Il candore con cui risponde, al limite dell’ingenuità, che se non conoscessi il soggetto, considererei ipocrisia, a chi lo accusa di non essere mai a Rieti, e soprattutto di non esservi stato per tutto il periodo estivo, affermando di essere impegnato nella sua attività professionale, è imbarazzante.
Caro Diego fare politica è una scelta non un’imposizione, che comporta necessariamente delle rinunce sul piano personale e lavorativo. Fare l’assessore della propria città è un onore, un servizio, un atto d’amore nei confronti del proprio territorio. Legittimamente rivendichi il diritto al tuo lavoro, ma non puoi trasformare l’attività amministrativa in un hobby da fare a tempo perso.
Questa amministrazione è già fin troppo assente, con assessori nascosti in cantina perché indagati, altri che annunciano inaugurazioni che poi negano, consiglieri che passano le giornate a leggere scritte sui muri, un Sindaco che vive in una specie di nirvana, tutto suo per potersi permettere anche un amministratore part time.
Per cui, un consiglio a Diego: evita di massacrare la tua immagine con dichiarazioni risibili, se non trovi le giuste motivazioni nell’attività politica, fai una scelta di dignità, dimettiti.