C’è qualcosa che ci sfugge nel dibattito tra Melilli, Emili e Paolucci riguardo le spese della politica ed in particolare delle consulenze della Provincia e Comune di Rieti.
Ci sfugge il perché Paolucci si debba quasi giustificare di aver tratto i dati da una generica indagine della "UIL di Roma e Lazio"; ci sfugge perché a dire il vero ci aspettavamo di più: appena prima di Natale, nel corso di un duro confronto di CGIL, CISL e UIL con Comune e Provincia su contratto decentrato, avanzamenti di carriera e concorsi, la stampa locale diede conto di una manifestazione sindacale in cui fu espresso un comune intento: “sugli sprechi e le consulenze – dissero i sindacati a una voce sola – ci riappropriamo dello strumento del controllo e della denuncia e, anzi, invitiamo i lavoratori a fare altrettanto e a rivolgerci a noi nel caso ravvisassero qualcosa che non va”.
A qualcuno suonò male, quel proclama in quel contesto: quasi una minaccia trasversale ed anche un’ammissione di non aver usato in passato lo strumento di controllo; non certo a noi, che non facciamo ideologia e per cui il gatto non è importante che sia bianco o nero ma che prenda il topo. E tuttavia non abbiamo poi avuto notizie, né dalla UIL, né dagli altri sindacati, dell’esito di questa "riappropriazione", che non mi sembra sia quella divulgata in questi giorni.
Ci sfugge poi perché Melilli inviti Paolucci ad andare da lui in Provincia a leggere i dati e dimentichi di rassicurarlo sul fatto che tutti questi dati (nel dettaglio e non solo una cifra che non spiega il quando, perché, come ed a chi) li vedremo online sul sito della Provincia tra nemmeno due mesi, grazie all’Anagrafe Pubblica degli Eletti approvata lo scorso 29 Novembre, e attiva nel termine perentorio di sei mesi dall’approvazione.
Magari il Presidente li potrebbe addirittura rendere disponibili già da adesso, seppure non nella forma definitiva cui si starà lavorando; altrettanto naturalmente vale per il Comune, dove però, essendo la delibera stata approvata solo il mese scorso, ci sarà da aspettare fino a Settembre e per il cui anticipo nutriamo poche speranze.