L’emergenza legata al Coronavirus sta diventando un problema serio, che mette a dura prova la sanità italiana. Complici la disinformazione e la psicosi, inizialmente si sono riempite le corsie di pazienti che, forse, avrebbero potuto evitare il ricovero; con la conseguenza che ora i reparti sono saturi, il personale è costretto a turni massacranti e l’efficienza del servizio è calata drasticamente, mettendo a repentaglio la salute degli utenti.
Addirittura, in molte regioni si è addivenuti alla chiusura di pronto soccorso, ambulatori e finanche interi ospedali. A riguardo è intervenuto, con una nota, il segretario nazionale del Sinlai, Valerio Arenare: “L’emergenza Coronavirus è senza precedenti e sta mettendo in crisi la sanità italiana. A farne le spese, oltre chiaramente ai pazienti, anche e soprattutto medici, infermieri e personale impiegato nelle strutture sanitarie, che da settimane tengono ritmi serrati ed insostenibili, e che il governo ha abbandonato, confidando nella loro strenua diligenza.
Serve immediatamente, per superare l’emergenza, un piano straordinario di potenziamento dell’interno comparto che consenta, da un lato, di riaprire nosocomi e reparti chiusi, dall’altro di assumere nuovo personale medico e socio – sanitario, al fine di sgravare il lavoro di chi è arrivato allo stremo pur di garantire un servizio accettabile a tutti.”