Nel borgo di Castelnuovo di Farfa la solidarietà ha dato un volto positivo ai due mesi di quarantena. Protagonista in particolare il Centro Anziani che ha saputo trasformare #iorestoacasa in un’opportunità di vicinanza alle famiglie del paese e in particolare a quelle messe in maggiore difficoltà dall’emergenza causata dal Covid 19.
Nessuno si salva da solo, aveva detto il Papa. Il Centro Anziani Luigi Cianni, durante questi oltre cinquanta giorni di sospensione della vita sociale ed economica, è riuscito a stare concretamente vicino ai cittadini, offrendo piccoli servizi, come quello di rendere disponibili le autocertificazioni per chi non aveva la possibilità di stamparle, o più complessi, come il servizio telefonico gestito da volontari per ascoltare i problemi dei cittadini e chiamare i cittadini che vivono soli, allo scopo di verificare le necessità. Nessuno resti solo è stato l’imperativo.
Ma l’intuizione più felice del Centro Anziani del paese, che ha trovato in ogni attività la collaborazione di Proloco e Amministrazione, è stata quella di offrire un servizio di spesa solidale assieme al Parroco. Questi ha messo a disposizione dei cittadini il suo telefono personale per conoscere in privato le necessità delle famiglie messe in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. E’ partita così una raccolta di beni di prima necessità acquistati da generosi e anonimi cittadini e resi disponibili in parrocchia da un gruppo di giovani volontari. Il motto in questo caso era quello arrivato da Napoli: Chi può metta, chi non può prenda, parole che furono scritte nel 1911, durante un’altra grande epidemia, quella del colera, dal medico napoletano Giuseppe Moscati.
Egli era solito usare un cestino per l’onorario, dove c’era un piccolo foglio che dopo la visita invitava i pazienti che potevano a mettere soldi e quelli bisognosi a prenderli. Giuseppe Moscati, che fu un grande esperto di epidemie, era noto come il medico dei poveri. La sua storia è presente in tutti gli ospedali. La Chiesa lo fece santo nel 1987.
Giuseppe Manzo