Copagri Rieti, quale Confederazione di Organizzazioni professionali operanti in agricoltura e affermata sul territorio della provincia di Rieti, vede ogni giorno, attraverso gli occhi dei propri associati, il danno, che il Decreto Monti sulle misure d’urgenza anti-crisi del 4 dicembre 2011, introducendo l’IMU (Imposta Municipale Unica) al posto dell’ ICI, ha causato al Mondo Agricolo.
L’ IMU non è una tassa, ma un Balzello terribile che tutti noi stiamo subendo, una vera e propria patologia che affligge le aziende come il cancro lo fa con le persone. L’agricoltura vive già una situazione problematica dal punto di vista economico e, al di là dei puri dati camerali, sbandierati da giornali e tv, la continua chiusura delle aziende è testimonianza di una grande sofferenza.
La terra, nella nostra realtà provinciale, è forse la principale fonte economica e perciò, agli amministratori comunali, la Copagri di Rieti ha chiesto di rivedere il sistema IMU. La sua abolizione, è ovviamente gradita, ma un suo ridimensionamento, in un’ottica di ragionevole collaborazione è imprescindibile ed obbligatoria. I fabbricati agricoli o strumentali agricoli che dir si voglia (Capannoni, stalle, fienili, magazzini etc.) già godono di un’ aliquota del 2 per mille, evidentemente assai più vantaggiosa; perché non applicarla anche ai terreni agricoli, che invece hanno un’ aliquota del 10,6 per mille?
Quando si parla di agricoltori, si parla di coloro che sono iscritti all’ Inps, che versano regolari contributi e che fanno della terra la loro fonte di vita, ma parliamo anche di pensionati agricoli, che hanno passato una vita tra i campi ed ora non arrivano neanche alla soglia delle 500 euro mensili e sono ancora costretti a coltivarli, i loro campi, se vogliono avere di che mangiare.! Voi ben sapete che lo Stato, con la riforma IMU, ha previsto un’aliquota per i terreni che è la stessa applicata alla seconda casa. Può essere un terreno come una seconda casa? Abbiate un briciolo di comprensione e buonsenso!